Vicenza - Democrazia e diritti: si torna in piazza

8 / 10 / 2009

Ripartono le mobilitazioni delle donne e degli uomini che amano Vicenza: la mattina del 10 ottobre corteo [proposto dagli studenti] contro le limitazioni alla democrazia, il 13 ottobre i NoDalMolin tornano sul banco degli imputati, il 17 si va a Roma: paròni a casa nostra si, razzisti e xonofobi no.

Assemblea sorprendentemente piena di spunti, quella di ieri sera; e una settimana, quella che abbiamo davanti, piena di iniziative. Conclusi i “lavori egizi” di smontaggio del Festival NoDalMolin – che, quest’anno, hanno trovato sulla propria strada pioggia e fango – e in via di ultimazione quelli di rimontaggio del Presidio Permanente, le donne e gli uomini della Vicenza che non vuole essere compensata, ma rispettata, si preparano a tornare in piazza.

Si incomincia sabato 10 ottobre, quanto a scendere in piazza saranno gli studenti che hanno convocato un corteo contro l’ipotesi della Prefettura di vietare le manifestazioni nel centro storico e in gran parte della città, proponendo addirittura arbitrariamente dei percorsi prestabiliti a seconda delle categorie sociali: gli studenti manifesteranno in alcune strade, i presidianti, in altre, i lavoratori in altre ancora. Il Presidio NoDalMolin, dopo aver convocato una fiaccolata a fine settembre che ha visto migliaia di persone in strada, aderisce al corteo, invitando tutte e tutti a partecipare: la democrazia non ha limiti!

Martedì 13 ottobre il movimento contro la nuova base statunitense torna sul banco degli imputati. Nuovo processo, dopo l’avvio la scorsa primavera di quello per l’occupazione della prefettura, questa volta per un solo attivista. La colpa? Il fascicolo, più o meno, enuncia come ragioni che meritano una condanna penale l’aver tenuto un megafono in mano e l’aver parlato con altre persone. Insomma, essere l’organizzatore, la mente di una manifestazione non autorizzata, quella svoltasi sotto la questura per chiedere il rilascio di coloro che erano stati fermati per essersi seduti sui sedili del pullman di Veltroni, a Vicenza per la campagna elettorale. Un modo, quello della Procura, per lasciar intendere che i vicentini sarebbero tanti pecoroni che seguono perfidi maestri; ma non è così: siamo tutte/i colpevoli di amare Vicenza e, per questo, martedì saremo in Tribunale, alle 9.00, assieme a chi è accusato di essere l’unico colpevole dell’opposizione vicentina.

Il 17 ottobre, infine, si va a Roma, per manifestare contro il pacchetto sicurezza, un testo razzista e discriminatorio che rende tutti noi precari; a partire dagli stranieri – a cui viene sottratto ogni diritto – per passare ai cittadini italiani: non a caso le limitazioni all’espressione democratica inventate dal Prefetto sono il frutto di questa impostazione legislativa. Viaggio in treno, i dettagli e le modalità di prenotazione saranno disponibili a breve.

Vorrebbero comprare il nostro silenzio con le compensazioni; o, come ama dire il segretario vicentino del Pd Veltroni, con le “riparazioni”. Non hanno ancora capito che non siamo in vendita: noi il danno non lo vogliamo. E per questo continueremo a parlare, urlare, cantare, manifestare: Vicenza libera da chi vuol imporle il silenzio.

Intervista a Francesco Pavin - Presidio No dal Molin

No dal Molin - Democrazia e diritti: si torna in piazza