Vicenza - Dal Molin, Variati blinda il parco. «No ad altro cemento»

Il sindaco chiude le porte a nuove ipotesi e petizioni. I nuovi piani urbanistici del Comune prevedono che il quartier generale della protezione civile sia collocato nella "città della sicurezza" a Laghetto

17 / 2 / 2011

No a nuovo cemento al Dal Molin. Achille Variati blinda il lato est, sospeso tra il progetto del futuro parco della pace e la proposta di dare vita a un grande centro della protezione civile. Il sindaco non lascia spazio a inversioni di marcia: la cittadella della sicurezza è destinata a materializzarsi a Laghetto, il parco sul lato est dell’ex aeroporto.

PETIZIONI. Variati prova così a riprendere in mano il bandolo di una matassa che rischia di ingarbugliarsi. Le sabbie mobili in cui si dibatte il governo lasciano ancora senza una data la firma dell’accordo di programma tra Stato, Comune, Provincia e Regione per definire le compensazioni dovute a Vicenza per il sacrificio della Ederle 2. Nel gennaio 2010 veniva annunciata la bozza della grande intesa nel giro di un una quarantina di giorni. Nei prossimi giorni si celebrerà un anno esatto trascorso in attesa della formalizzazione di un pacchetto di compensazioni che comprende, oltre al parco della pace, anche la tangenziale nordest. Parallelamente si fronteggiano due petizioni. Con la prima il popolo dei No base chiede a gran voce che il parco diventi realtà. La seconda è stata lanciata dall’Associazione popolari europei su iniziativa di Chiara Garbin a sostegno dell’ipotesi di dare vita a un centro polifunzionale di protezione civile al Dal Molin. Su questo versante si è schierata anche Manuela Dal Lago, parlamentare e capogruppo leghista in consiglio comunale, autrice di un’interrogazione per cercare di stanare Variati.

IL PARCO. A palazzo Trissino stanno mettendo radici le suggestioni proposte dal paesaggista tedesco Andreas Kipar, di passaggio a Vicenza a inizio febbraio. Kipar è stato protagonista del recupero di un ex aeroporto militare a Berlino, dove ha fatto convivere alcune vecchie strutture, come pezzi di pista di volo e hangar, con nuovi utilizzi pubblici, come le aree verdi. Queste tesi hanno affascinato Variati, che non a caso afferma: «Il lato est non ancora urbanizzato può essere utilizzato in situazioni di emergenza per ospitare tende o mezzi? Certo, non ci sono dubbi. Dico no, però, a un’iniezione di nuovo cemento in un contesto rimasto verde. Il lato est del Dal Molin va preservato». Il sindaco rinvia quindi la creazione di un centro per la protezione civile alla cittadella della sicurezza di Laghetto, come previsto dai nuovi disegni urbanistici del Pat.