Da Napoli dopo l'incontro interistituzionale

Vertenza Precari Bros, domani è un altro giorno!!

di Michele Franco*

28 / 7 / 2010

E’ “tregua armata” tra i movimenti dei precari napoletani e le istituzioni campane dopo un vertice in Prefettura (tra il Sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, il Presidente della Regione, Stefano Caldoro, il Sindaco di Napoli e il Presidente della Provincia) in cui è stato varato un provvedimento tampone che assicurerà tre mesi di salario (596,00 Euro) ai circa 4000 Precari Bros in attesa di definire un (improbabile) progetto di avviamento al lavoro per i prossimo autunno.

Le ultime settimane avevano registrato un crescendo di iniziative di mobilitazione e di lotta dei Precari Bros i quali avevano messo a segno – nell’area metropolitana napoletana – occupazioni di edifici pubblici, di chiese e di uffici afferenti al Ministero del Lavoro. Una dinamica conflittuale su cui si è abbattuta, come è tradizione nella città partenopea, la mannaia della repressione statale.

In pochi giorni abbiamo registrato: arresti, fermi, perquisizioni domiciliari e centinaia di arresti con una casistica che in Italia è paragonabile solo a quella dell’Autunno Caldo degli anni ’60. Non è un caso che sono stati rispolverati e utilizzati, da parte della Questura e della Procura della Repubblica, una serie di articoli del Codice Penale (ad esempio: la funzione di “promotori di iniziative di lotta” è stata assunta come aggravante per giustificare gli arresti) da tempo inutilizzati al solo scopo di poter allestire adeguatamente i castelli giudiziari contro gli attivisti dei movimenti colpiti dalla repressione.

In questa situazione l’indizione di un Presidio in piazza – da parte dei Sindacati di Base, dei Centri Sociali, dei Comitati di Quartiere – di solidarietà con la Vertenza dei Precari Bros e per avviare le prime “prove tecniche” di generalizzazione e di collegamento tra le varie vertenze che attraversano la metropoli è un segnale incoraggiante da sostenere per tentare di interrompere le difficoltà di comunicazione sociale che la lotta dei disoccupati e dei precari Bros incarna in questa fase.

In altre sedi abbiamo discusso – e continueremo a farlo – di come affrontare le complessità che una composizione di classe complicata come quella napoletana pone agli attivisti dei movimenti e a quanti, a vario titolo, si relazionano con il conflitto. E’ questo un tema aperto di dibattito e di confronto che intendiamo mantenere aperto con uno sguardo rivolto, prioritariamente, ai pesanti effetti antisociali della immanente crisi economica che iniziano a riverberarsi a larga scala.

Per il momento mantenere viva l’attenzione sulla Vertenza Bros, opporsi al crescendo di criminalizzazione del conflitto e sforzarsi di far dialogare i diversi spezzoni sociali (resi acefali ed incomunicanti dall’iniziativa statale e padronale) è un passaggio di metodo che vogliamo mantenere vivo per auspicare possibili, quanto necessari, momenti di ricomposizione.

* Unione Sindacale di Base