Verso Cancun

In cammino ...

7 / 6 / 2010

Questo fine settimana abbiamo partecipato alla positiva riunione che si è svolta a Roma presso la sede di A Sud, confrontandoci con molti sulla necessità di costruire uno spazio pubblico condiviso che in Italia prepari l'appuntamento di Cancun costruendo azioni comuni, una narrazione comune sulla centralità della battaglia per la giustizia climatica partendo anche dalle mobilitazioni che nel nostro paese affrontano la difesa dei beni comuni, dell'acqua, la difesa del territorio e che sperimentano così forme di costruzione reale di democrazia. Un percorso nazionale che ci pare quanto mai significativo da costruire e da ampliare perchè la preparazione di Cancun guardi anche ai temi, alle contraddizioni del nostro paese.

Sempre questo fine settimana siamo stati anche a Bonn per partecipare alla discussione europea e internazionale intorno alla scadenza di Cancun.

Riteniamo importante infatti che il percorso verso Cancun abbia la più ampia partecipazione a tutti i livelli, costruendo spazi partecipati non scontati che contribuiscano ad affermare che “il tempo della giustizia climatica è ora e subito”.

Dopo quello che tutti chiamano il “fallimento” di Copenhagen, che ha consegnato a tutti l'immagine reale del contesto dei poteri reali globali, ci pare ancora più urgente che la mobilitazione prima e durante il vertice di Cancun dia voce a tutt@ quelli che stanno lottando, in questa epoca di crisi globale, per far sentire la voce e le istanze che non solo si oppongono ad un sistema che determina la devastazione dell'intero pianeta ma che praticano, propongono, costruiscono alternative concrete.

Vogliono che il vertice Cop16 a Cancun, in uno degli scenari più devastati dalle logiche di devastazioni ambientali dell'intero Messico, sancisca la supremazia delle logiche di sfruttamento sull'ambiente e la vita stessa.

Non hanno fatto i conti con chi invece si organizza a partire dalla difesa della “madre terra”, delle risorse, nella costruzione di una pratica capace di relazionarsi ai beni comuni naturali creando una dimensione sociale altra ed indipendente a partire dal continente latinoamericano per arrivare fino ai nostri territori.

Abbiamo una grande possibilità, una grande occasione davanti e noi vogliamo percorrerla dando il nostro contributo ancora una volta mettendoci “in cammino”.

Vilma Mazza Associazione Ya Basta