Fonte: Corriere di Verona 28.05.2009

Verona - Gli operai "sequestrano" liquidatore di Finservice

28 / 5 / 2009

Verona - Finservice, atto secondo. Come su un set cinematografico, ieri pomeriggio i dipendenti delle cooperative gestite dalla ditta di Bovolone, hanno riproposto la scena già “girata” giovedì scorso. Striscioni e lucchetti ai cancelli per bloccare completamente l’attività dell’azienda che, lo scorso 28 aprile ha dichiarato lo stato di liquidazione, bloccando di fatto i pagamenti degli stipendi arretrati agli operai. Con tanto di carabinieri intervenuti per garantire la sicurezza.
Una protesta sostenuta dal sindacato di base Adl Cobas che ieri mattina, in prefettura, ha incontrato il viceprefetto Elio Faillaci, i rappresentati della cooperativa Rm e quelli di Confindustria (invitati dal sindacato a partecipare alla vertenza durante l’assemblea annuale dell’associazione svoltasi martedì al teatro Filarmonico ndr.).
“La presenza di Confindustria è molto importante - hanno detto i sindacalisti - perché l’amministratore di Finservice, Roberto Andreetto, è membro di Confindustria e ci ha lasciato questa pesante eredità”. Durante l’incontro la Prefettura è stata informata dello stato in cui si trovano 106 operai di cooperative che prendevano lavori in appalto dalla Finservice e che adesso, oltre a rischiare il posto, aspettano il versamento di quattro mensilità arretrate. La decisione di picchettare nuovamente l’azienda è stata presa nel primo pomeriggio, quando si è saputo che Luigi Braga, il liquidatore incaricato da Finservice di gestire la procedura di smantellamento dell’azienda, non voleva concedere il via libera al gruppo Pozzoni per pagare gli arretrati a quei dipendenti che, tramite Finservice, avevano lavorato alla Mondadori. “Se non si sblocca la situazione, allora le attività dell’azienda non devono continuare. Non possiamo contribuire agli incassi di chi ci sta lasciando in mezzo alla strada” hanno detto gli operai che hanno bloccato ogni attività, chiudendo i cancelli. All’interno dell’azienda c’era anche Braga, “sequestrato” dalla folla.
Solo verso le 18, accompagnato dai carabinieri, è riuscito a uscire attraversando la ressa dei contestatori. La Prefettura, intanto, ha convocato oggi pomeriggio alle 15.30 tutte le parti in causa per trovare una soluzione. Ma non è bastato a far desistere i manifestanti. “Fino a quando Braga non firma l’accordo, noi non ce ne andiamo” hanno promesso.