Venezia - Trenta incappucciati imbrattano i muri alla Casa Caritas "Una ritorsione per aver ospitato Fiore di Forza Nuova"

Blitz dei Centri sociali nella casa per ferie Sant'Andrea «Una ritorsione per aver ospitato Fiore di Forza Nuova»

17 / 2 / 2014

Riportiamo qui di seguito stralci di un articolo pubblicato sul quotidiano La Nuova Venezia in relazione all'azione antifascista contro la presenza e l'ospitalità a Fiore, leader di Forza Nuova.

Venezia. Assalto di trenta “incappucciati” alla Casa per ferie Sant’Andrea della Caritas, a piazzale Roma. L’assalto è avvenuto venerdì intorno alle 12.30. Indaga la Digos. Per la Caritas si tratta di una ritorsione dei centri sociali al fatto che l’edificio ha ospitato, la settimana scorsa, una conferenza stampa di Forza Nuova. Durante il blitz sono stati imbrattati i muri dello stabile mentre supellettili e mobili sono stati buttati all’aria.

Il gruppo di giovani, secondo la polizia presumibilmente dei centri sociali, è entrato in Casa Sant'Andrea, vicino a Piazzale Roma, senza incontrare ostacoli e ha imbrattato i muri della casa per ferie gestita dalla Caritas veneziana. Per gli investigatori della Digos l'azione vandalica è, probabilmente, una sorta di ritorsione contro la struttura e chi la gestisce per aver ospitato, sabato della settimana scorsa, un incontro di Forza Nuova.

«È un'azione doppiamente deprecabile», commenta il direttore della Caritas diocesana, don Dino Pistolato: «Intanto perché la casa funziona grazie al lavoro di persone svantaggiate, che qui trovano reddito e dignità. Persone che non si sono fatte male ma si sono spaventate molto».«Poi - prosegue don Pistolato - perché questa non è una protesta. Noi siamo aperti a tutti, pronti a dialogare e a dire le nostre ragioni a tutti. Ma quello compiuto da queste persone non ha niente a che fare con il dialogo e il confronto delle idee. In questo modo, l'unico risultato che si ottiene è di alzare muri ancora più alti di incomprensione».

A Casa Sant'Andrea è intervenuta la polizia e sono in corso indagini anche con la visione di filmati recuperati da alcuni sistemi di videosorveglianza posti in zona. «Io sono comunque pronto - conclude il direttore della Caritas - a confrontarmi con i giovani dei centri sociali, per fare capire loro, per il bene loro e di tutti, che la strada del dialogo è un'altra ed è molto più utile».

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