L'appello alla mobilitazione immediata:
Sono 19 le vittime dell'assalto
dell'esercito
israeliano, avvenuto questa mattina, 31 maggio 2010 all'alba, ad una
delle navi che portano aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La barca
assaltata, la Mari Marmara, fa parte della Freedom Flotilla, gruppo
di imbarcazioni partite da vari paesi per portare sollievo alla
popolazione
civile di Gaza.
Un vero atto di pirateria, dal momento che l'attacco
è avvenuto in acque internazionali, né
alcuna minaccia proveniva dalle imbarcazione che trasportano viveri,
medicinali e beni di conforto per la popolazione assediata della
striscia
di Gaza.
Dalla striscia, e dalla dignità di tutti e di ciascuno, arriva la
richiesta
di scendere in piazza ovunque, di manifestare la propria "degna
rabbia" di cittadini e di esseri umani, di appartenenti alla comunità
internazionale che non può avere scuse per non dire
"ora basta!".
Le navi di Freedom Flotilla portavano più di 700 passeggeri di 40 nazionalità diverse e volevano consegnare 10mila tonnellate di aiuti umanitari tra cui cemento, medicine, generi alimentari e altri beni fondamentali per la popolazione di Gaza.
A bordo anche case prefabbricate, 500 sedie a rotelle elettriche e cinque parlamentari, oltre a esponenti di Ong, associazioni e semplici cittadini filo-palestinesi intenzionati a forzare il blocco di aiuti umanitari a Gaza.
L'obiettivo della spedizione, salpata giovedì dalla Turchia, era rompere l'assedio a Gaza e introdurre materiale. Le autorità israeliane avevano minacciato di utilizzare la forza se i militanti avessero tentato di avvicinarsi alle coste della Striscia di Gaza.
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