Venezia - Secondo incontro pubblico dell'Assemblea Sociale per la Casa

Giornata a Santa Marta: Colazione e presidio anti-sfratto dalle 9.00 e incontro pubblico alle 16.00. Sfratto rimandato al 28 maggio 2014. Tante persone alla seconda assemblea pubblica dell'ASC. Discussioni e appuntamenti per continuare la lotta per il diritto all'abitare

21 / 11 / 2013

 Mercoledì 20 novembre è stata una giornata volta a difendere il diritto all'abitare.

Infatti dalle 9.00 di mattina occupanti e non dell'Assemblea Sociale per la Casa di Venezia si sono ritrovati a Santa Marta per una colazione e presidio anti-sfratto che interessava 4 abitazioni.

Un quartiere quello di Santa Marta a forte vocazione popolare, in cui le case dell'Ater abbondano, parecchie lasciate vuote.

Un quartiere dove sono presenti già da molti anni case occupate, e dove da poco più di un mese 3 studenti sono entrati in un altro appartamento Ater. 

In molti sono passati e si sono fermati a fare compagnia, parlare, e presidiare fino all'arrivo dell'ufficiale giudiziario, il quale ha prorogato lo sfratto al 28 maggio 2014!

Una prima vittoria quella della mattinata a Santa Marta, ma la giornata è andata avanti.

Infatti nel pomeriggio si è svolto il secondo incontro pubblico dell'ASC Venezia, moltissime le persone presenti.

Molteplici gli ambiti toccati.

Si è discusso di come procedere rispetto all'imposizione da parte della Prefettura di non effettuare gli allacciamenti idrici nelle abitazioni occupate. 

Infatti dalla vittoria iniziale della lotta in cui, grazie alla determinazione di tante e tanti, si era riusciti a raggiungere lo scopo di non far valere l'accordo fra Ater e Veritas (municipalizzata che eroga il servizio idrico nel comune di Venezia) e quindi di fatto era stato ripreso il diritto inalienabile di avere l'acqua (com'è stato sancito dal referendum popolare del 2011 e come il Comune stesso di Venezia afferma nell'art. 2 del suo Statuto), si è tornati ad una situazione di non garanzia, questa volta però l'ordine arriva da Roma. E' evidente come la miopia di chi prende decisioni all'interno dei palazzi del potere non prenda in considerazione le reali esigenze di una vasta parte della popolazione.Per questo dall'assemblea la decisione è arrivata forte e chiara: se non si vuole fornire l'acqua agli alloggi occupati, saranno gli stessi inquilini a provvedere all'auto-lettura del contatore, calcolando la spesa da pagare per il servizio. 

Un altro tema affrontato riguarda gli stabili di Calle dei Guardiani, proprietà dell'università Cà  Foscari, in cui dal 2009 trova casa Cà Tortuga, l'appartamento studentesco occupato, che ha permesso negli anni a più di 25 studenti di poter vivere e studiare in questa città, muovendo da una critica verso i criteri pendolare-in sede-fuori sede di assegnazione delle borse di studio, e portando avanti il tema del diritto allo studio in tutte le sue accezioni.

Oltre a Cà Tortuga, nel condominio si trovano altri dieci nuclei familiari.Questo edificio era stato donato nel 1969 dal Comune di Venezia a Cà Foscari per scopi educativi e accademici, come si legge nell'atto di donazione, e che l'università ha sempre abbandonato al degrado, delegando agli inquilini storici il compito e l'onere di provvedere alla sua manutenzione.

Non contento di ciò, Carraro ha deciso di metterlo all'asta, senza avvertire gli inquilini, ma continuando di fatto ad incassare gli affitti che questi versano. 

Il 16 dicembre è prevista l'apertura delle buste. E' quindi stata lanciata una mobilitazione per dire che "L'asta non s'ha da fare", che bisogna salvare dalla speculazione Cà Tortuga e tutto lo stabile di Calle dei Guardiani. La campagna virale #invendibili è partita, coinvolge anche altre sedi dell'università dove sono dislocati dei Dipartimenti e che sono state messe in vendita, palazzi dal grande valore storico e artistico, oltre che accademico; in questi giorni le mobilitazioni studentesche si stanno facendo sentire in città e l'unione della lotta per il diritto allo studio e all'abitare è stata ieri un punto importante dell'assemblea.

Infine l'assemblea si è concentrata nella costruzione della grande giornata di mobilitazione veneta prevista per il 30 novembre.

In questa data infatti a livello regionale è stata indetta una manifestazione a Venezia, un corteo che vedrà la partecipazione di tutti coloro che si battono per la difesa del territorio, contro la speculazione e la costruzione delle grandi opere, per reclamare invece reddito, case e diritti.

Come emerso dalla grande giornata del 19 ottobre a Roma sotto lo slogan "una sola grande opera, casa e reddito per tutti", si condannano le decisioni governative riguardo l'utilizzo delle risorse finanziarie per la costruzione delle grandi opere. Infatti il ministero che gestisce tali risorse è lo stesso che decide quanto investire sull'abitare, ed è a livello regionale poi chesi delibera sulla costruzione o meglio devastazione del proprio territorio a fronte delle richieste della popolazione.

Il 30 sarà presente quindi anche la Rete delle Assemblee Sociali per la Casa del nord-est.

Con la lotta si vince.

Casa e reddito per tutti.

Assemblea Sociale per la Casa Venezia

Assemblea Sociale per la Casa

Assemblea Sociale per la Casa 2