Venezia - Presidio notturno in Piazza San Marco

31 / 5 / 2011

Mercoledì 1 giugno la Corte di Cassazione si pronuncerà sul referendum per il nucleare.

In attesa della decisione e per ribadire che la democrazia e i referendum non possono essere scippati, gli attivisti del Comitato Sì per fermare il nucleare e Due Sì per l'acqua bene comune si sono accampati in Piazza San Marco.

La Corte di Cassazione: si voterà anche sul nucleare. Conclusione dell'iniziativa alla Biennale d'arte contemporanea.

Intervista con Gigi Lazzaro Comitato Sì per fermare il nucleare

Intervista conTommaso Cacciari Comitato Sue Sì per l'acqua bene comune

Ecco le motivazioni con cui è stato convocato il Presidio

Arroganza dei forti? Nel giorno degli esiti della tornata elettorale, delle valutazioni e delle piazze in festa, incombe comunque cieli di quelle stesse piazze la nube nera e pesante del decreto "omnibus". Approvato da camera e senato, il decreto attacca di fatto la possibilità di esprimersi sulla questione nucleare. Esprimersi di nuovo, verrebbe da dire. Dopo 25 anni. Dopo una seconda Chernobyl. E dopo i progressi della ricerca sulle fonti di energia rinnovabile.

Il decreto omnibus è solo l'ultimo strumento messo in campo dai poteri forti (?) per sabotare il referendum del 12-13 giugno. Si aggiunge al silenzio dei media, all'altalena delle date fino alla scelta di fissarele date del voto a metà giugno, dopo le amministrative. Si aggiunge agli spot, costossimi e ingannevoli trasmessi dalle televisioni pubbliche e private. Se è chiaro che l'abrogazione della norma sul ritorno al nucleare mette a nudo il re, ne dimostra paure e debolezze se è chiaro che si tratta della manovra di Berlusconi e soci per evitare la valanga di SI del 12 giugno. E' allo stesso modo chiaro che si tratta di un tranello per far uscire dalla porta quello che per loro stessa ammissione vorrebbero far "rientrare dalla finestra" tra sei mesi o un anno. Passato l'effetto Fukushima, forse. Ed è chiaro che in gioco ci sono ancora una volta non solo il nucleare e i rischi e le implicazioni per una società e un paese che nel 2011 ancora decidono di affidarsi a fonti di energia non rinnovabili, non infinite e soprattutto pericolose e costose ma anche e soprattutto in questa manovra sono in gioco democrazia e dignità.

Dopo aver ottenuto la fiducia alla camera e l'approvazione al senato, l'ultima parola spetta all'ufficio elettorale della Corte di Cassazione che si riunirà e si esprimerà in merito mercoledì mattina.

Per questo da Venezia un appello che sta rimbalzando di città in città, di comitato in comitato: l'invito a recarsi, tutte e tutti armati di tenda, sacco a pelo e bandiera, alle 18:00 in Piazza San Marco, per passare lì la notte ed aspettare assieme la decisione della Corte di Cassazione, per ribadire, ancora una volta, che questo referendum si deve fare.

GIU' LE MANI DAL REFERENDUM.

Venezia - Presidio in difesa dei referendum