Martedì 24 Novembre Venezia Respinge il Razzismo

Venezia non vuole Maroni e i suoi complici

20 / 11 / 2009

Appuntamento martedì 24 novembre 2009 ore 10.00 Ponte dell'Accademia - Venezia

Era il 20 agosto del 2009 quando la guardia di finanza italiana riportava a terra cinque eritrei intercettati in mare, a largo di Lampedusa. Erano una donna, due uomini e due ragazzini. Nei loro occhi restava l'orrore di una tragedia appena vissuta. Raccontavano, con un filo di voce, che nella loro barca c'erano tante, tante altre persone. Rimasti in mezzo al mare per giorni e giorni, mentre i governi europei discutevano su chi dovesse occuparsi di loro e i pescherecci di tutti i paesi del Mediterraneo facevano finta di niente.

Morti uno ad uno, 73 cadaveri scivolati nel mare, anche quattro donne incinte e i loro figlioletti nati prematuri e senza vita.

Non si è trattato di un incidente, ma di un omicidio indiretto e con moltissimi responsabili.

Non si è trattato di un caso isolato, ma solo di uno di quei pochi che emergono all'attenzione mediatica mentre infiniti altri rimangono nel silenzio.Sono queste le conseguenze criminali delle politiche migratorie europee e dei paesi terzi coinvolti in questa guerra crudele contro persone che quasi sempre e quasi tutte provengono da guerre e conflitti e avrebbero diritto di chiedere e ottenere asilo politico.

Poche migliaia rispetto ai milioni di migranti di cui l'Europa ha bisogno per la sua economia, ma sui loro corpi si gioca lo spettacolo della frontiera, sui loro corpi, politici come Maroni e partiti come la Lega Nord (ma era accaduto, in misura diversa, anche con i precedenti governi di centro-sinistra) mostrano i muscoli per dimostrare di essere forti.

Il Ministro Maroni è in generale persona non gradita a chiunque abbia a cuore l'uguaglianza, la solidarietà, la convivenza pacifica e i valori dell'antirazzismo. Il pacchetto sicurezza che lui per primo ha costruito è un coacervo di norme incivili, discriminatorie e liberticide nei confronti di tutti (speriamo che chi vota la Lega prima o poi se ne accorga). La sua presenza, però, diventa particolarmente insopportabile quando è accompagnata da quella di altre "autorità" di paesi come Malta o addirittura la Libia, primi complici nelle politiche di morte, tortura, detenzione e deportazione di persone innocenti che si consumano nel Mediterraneo.

Nelle prigioni libiche (finanziate dal governo italiano), dove l'Italia respinge illegalmente i richiedenti asilo politico, le persone vengono torturate, a volte uccise, deportate. A Malta, invece, si viene imprigionati per più di un anno anche se si è bambini, anche se si è dei rifugiati.

Il 23 e il 24 Novembre i ministri dei paesi del Mediterraeno Occidentale (tra cui Malta, la Libia, la Tunisia, la Mauritania, ma anche la Spagna e il Marocco che hanno collaborato nell'uccisione a freddo di decine di migranti alla frontiera tra le enclaves di Ceuta e Melilla), si riuniranno a Venezia, barricati sull'isola di San Servolo. Parleranno di sicurezza e quindi di contrasto all'immigrazione, cioè di altra morte e altro dolore.

Venezia non può accoglierli. Perché Venezia Respinge il razzismo ed è luogo di solidarietà e accoglienza, di umanità e civiltà.

Martedì 24 Novembre alle 10:00 ci vediamo tutti al

Ponte dell'Accademia

per un sit in di protesta contro i Ministri degli Interni mediterranei e le loro politiche omicide.

Dall'Accademia partirà una barca verso San Giorgio, per una simbolica performance di sensibilizzazione e denuncia.

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