Venezia - Li.S.C. prende casa. Occupato uno spazio all'università.

1 / 5 / 2014

La costituzione di questo spazio è stata immaginata nelle assemblee come un laboratorio di sperimentazione formativa e culturale autogestito dagli studenti.

Oggi, giovedì primo maggio, il collettivo Li.S.C. Venezia ha deciso di occupare l'ala dismessa della sede di Ca' Bembo per liberare un nuovo spazio sociale e renderlo -da abbandonato e simbolo della miopia amministrativa Ca' Foscarina- un bene comune cittadino.

Dopo l'occupazione dell'intera sede, durata quattro giorni e conclusasi lunedì 28 aprile, Li.S.C. Venezia riporta alla vita il giardino tanto apprezzato da studenti e cittadinanza e inoltre riapre un'ala abbandonata, che nella struttura originale del palazzo fungeva da casa del custode.

Ca' Foscari aveva lasciato al degrado due piani che da oggi torneranno ad essere agibili grazie ai lavori di pulizia ed autorecupero del collettivo.

La costituzione di questo spazio è stata immaginata nelle nostre assemblee come un laboratorio di sperimentazione formativa e culturale autogestito dagli studenti: il nostro desiderio è animare ancora una volta questa sede con le persone, gli eventi, i seminari e le idee che Venezia ha avuto modo di attraversare e apprezzare negli appena trascorsi giorni di occupazione. 

Ma non solo, la cittadinanza e la comunità universitaria (includendo dunque i docenti, i ricercatori e il personale tecnico amministrativo) che abbiamo avuto modo di conoscere, e con cui nei passati giorni abbiamo iniziato a discutere sul come creare discontinuità rispetto all'amministrazione Carraro, saranno presto invitati per collaborare con Li.S.C. nella creazione di un nuovo spazio di sperimentazione e ricerca culturale.

Un vero e proprio Dipartimento dei Saperi Critici.

E' infatti questo il coronamento perfetto per i lunghi mesi di mobilitazione #invendibili, che fin dall'inizio si è caratterizzata per la propria attenzione alla dimensione cittadina ma anche per la radicale avversità alla ristrutturazione organizzativa dell'Ateneo post-Gelmini, operata dal Rettore Carraro, arrivando a creare un solido terreno di ricomposizione per tutte quelle componenti che negli ultimi due anni, più o meno silenziosamente, hanno subito tale rapido processo di aziendalizzazione forzata dell'Università.

Da queste intense giornate di occupazione, e da tutti i sei mesi precedenti, è chiaramente emersa la necessità di analizzare e opporsi alla svolta autoritaria e privatistica che sta investendo l'Università creando un confronto continuo e diretto tra tutti quei soggetti dissidenti rispetto al modello imposto violentemente dall'alto dei Consigli di Amministrazione e dai nuovi Rettori sceriffo. Innescare un meccanismo volto a contrastare la privatizzazione degli spazi e la finanziarizzazione delle vite agito dalla Fondazione Ca' Foscari sarà il punto di partenza per poi evolvere, grazie alla nuova occupazione, un'alternativa di produzione culturale -libera e critica- costruita in forma partecipata da tutte le componenti dell'Ateneo.

Un nuovo spazio liberato quindi, all'interno dell'Università ma geograficamente centrale anche rispetto alla Città, incontro tra la dimensione accademica e quella più prettamente veneziana. 

Un vero catalizzatore di Saperi, energie e sogni, che pensiamo alla Città non possa che far bene. Per rompere le gabbie dell'accademicismo e smettere di considerare le Università come luoghi "neutri" rispetto ai conflitti ed alla quotidianità. Portare la Crisi ed i bisogni materiali al loro interno e viceversa ragionare con ampio respiro e competenze specifiche rispetto ad alternative praticabili e produzioni teoriche di ricerca utili ad integrare le lotte del territorio.

Lo spazio garantirà inoltre l'apertura quotidiana del giardino, uno dei più grandi di Venezia, rendendolo a tutti gli effetti un bene comune cittadino nuovamente conquistato.

E' inoltre di ieri la notizia che uno dei candidati Rettore è venuto a mancare e di oggi invece la triste ed avvilente strumentalizzazione, praticata a mezzo stampa, dal Rettore uscente Carraro che non ha perso l'occasione per continuare a propagandare l'improponibile permuta delle sedi di Ca' Cappello, Ca' Bembo e Palazzo Cosulich.

Questa svendita non s'ha da fare!

Li.S.C. continua il suo percorso politico in università e porta a segno un'altra mossa verso lo scacco matto a Rettore e CdA.

Stay rebel, stay #invendibili

Li.S.C. Venezia

commento di Giovanni e Marta

Venezia - #1M occupazione della ex-casa del custode