La nostra autodeterminazione non ha prezzo

Venezia - Libere di scegliere

Lunedì 26 aprile ore 10.00 in Regione ( Palazzo Ferro Fini ) - Venezia ore 10.00 Manifestazione in occasione del primo consiglio della giunta Zaia. Partenza da Padova, ore 8.15 stazione dei treni

22 / 4 / 2010

Adesioni on line, Fai sentire la tua voce!

Alle prime dichiarazioni del neogovernatore del Veneto Zaia a proposito del blocco che vorrebbe imporre sulla distribuzione della pillola abortiva RU486 in regione, sono seguite polemiche mediatico-politiche che ancora una volta tentano di rimettere in discussione la legge sull’interruzione volontaria di gravidanza, la 194. Da quel momento in tutto il Veneto e in altre Regioni, si sono susseguiti i presidi, i sit in, le assemblee di donne per dare una risposta chiara a Zaia: non permetteremo a nessuno di toccare la nostra autodeterminazione e la nostra libertà di scegliere sul nostro corpo.

Quanto dichiarato dal neogovernatore è un evidente scambio di favori con le istituzioni cattoliche che, in campagna elettorale, avevano invitato l’elettorato cattolico a dare la propria preferenza alle liste anti-abortiste. Ma non è solo questo. È anche un’ennesima dichiarazione di intenti in cui l’adesione alla morale bigotta e imperativa della chiesa cattolica riflette le intenzioni nelle scelte politiche di intensificare il rapporto di collaborazione socio-economico tra la Chiesa e la nostra Regione. Sappiamo bene che da anni i finanziamenti pubblici veneti servono a finanziare l’accesso nelle strutture ospedaliere e nei consultori familiari delle associazione antiaboriste, a finanziare i cosiddetti “assistenti spirituali” (96 preti che, su indicazione del vescovo, vengono parificati agli

infermieri professionali laureati con un costo annuo di oltre 2 milioni di euro), a stanziare un fondo di 9 milioni e mezzo di euro a favore delle  famiglie che mandano i figli nelle scuole paritarie private. Quanto espresso da Zaia, dunque, non può essere ridotto ad una boutade post-elettorale e proprio per questo non possiamo lasciar cadere questo sasso scagliato. Nessuno può dirci, né tantomeno di imporci, cosa è peccato e cosa è virtù, dove e quando nasce la vita, dove e quando muore la nostra libertà.

 Ma non ci basta più dichiarare la nostra indignazione, ora vogliamo rilanciare. Se il diritto alla vita è questione etica, ed etica significa istanza da finanziare lautamente, allora noi diciamo che il diritto alla vita è diritto ad una vita libera a degna, è il diritto ad avere casa, consultori, scuola, università, libri, laicità, trasporti, amori, figli desiderati, e tutto ciò che autodetermineremo di volta in volta.

Per info : [email protected]

Gallery

Eventi

26/4/2010 10:00 > 26/4/2010 12:00