La rete di associazioni Tuttiidirittiumanipertutti lancia il 2 giugno per la pace e i diritti

Venezia – La festa della Repubblica che vorremmo

Salpa il battello dei diritti. Martedì 2 giugno 9:30 Tronchetto di Venezia.

30 / 5 / 2009

Da un anno la rete di associazioni Tuttiidirittiumanipertutti denuncia quanto avviene al porto di Venezia, come negli altri porti dell’Adriatico, ai danni dei profughi afghani, curdi e africani che si nascondono sulle navi di linea in arrivo dalla Grecia, alla ricerca di un luogo dove poter finalmente chiedere asilo. In maniera del tutto illegale, infatti, la polizia di frontiera italiana respinge la maggior parte di queste persone rimandandole in un paese, la Grecia, dove l’asilo non esiste e i migranti, anche i bambini, sono soggetti a mesi e mesi di detenzioni arbitrarie e sempre più spesso a deportazioni collettive verso la Turchia (che per i curdi è semplicemente un inferno) e da lì, per gli afghani, direttamente a Kabul. Queste prassi fanno da pendant a quanto avviene alla frontiera Sud dell’Italia, dove altri potenziali richiedenti asilo vengono respinti verso la Libia, e quindi verso sicuri trattamenti inumani e degradanti quando non verso la morte.
Non è questo il paese che si può essere orgogliosi di festeggiare il 2 giugno, una data che ogni anno di più è diventata occasione per esaltare l’aspetto militarista di uno Stato che con le sue guerre, fatte proprio utilizzando strumentalmente la bandiera dei diritti umani, contribuisce a creare milioni di persone in fuga cui quegli stessi diritti vengono del tutto negati quando cercano di rivendicarli sui nostri territori, dopo viaggi ai limiti della sopravvivenza.
La rete ha cercato per settimane di incontrare il Presidente dell’autorità Portuale di Venezia Paolo Costa, per chiedere che concedesse uno spazio all’interno del porto, permettendo di trasformare così, almeno per un giorno, un luogo di frontiera e violazione dei diritti in uno spazio di condivisione e di pace. Si chiedeva di poter ricordare, lì dentro, i migranti morti nel tentativo di sfuggire ai respingimenti arbitrari e di chiedere asilo, per sensibilizzare la popolazione rispetto a questo diritto in un momento tanto drammatico, per dichiararsi ancora una volta contrari ad ogni forma di guerra ovunque essa avvenga e per qualunque ragione.
Il suddetto presidente non ha mai formalmente risposto e una delegazione delle associazioni, il 25 maggio, è andata direttamente a cercarlo nel suo ufficio, attendendo per ore che trovasse il tempo di incontrarla. L’unico risultato ottenuto è stata una lettera, non firmata, in cui Costa dichiarava che l’autorità portuale non è competente a concedere alcuno spazio per alcuna manifestazione. Peccato che all’interno degli spazi portuali si svolgano invece, costantemente, i saloni nautici, le feste di carnevale, persino le mostre di animali domestici. Evidentemente, solo le iniziative sulla pace e sui diritti non trovano espressione all’interno del porto di Venezia.
Le associazioni, comunque, sono decise ad avere il loro 2 giugno, e propongono a tutta la cittadinanza di raggiungerle quel giorno, alle 9:30, al Tronchetto di Venezia. Da lì infatti salperà il Battello dei Diritti, con a bordo attivisti e manifestanti che comunicheranno i loro valori alternativi a quelli festeggiati dalle istituzioni. Il battello attraverserà il Canal Grande e sosterà a Rialto, dove verrà fatto volantinaggio e iniziative di controinformazione. Proseguirà fino a S. Marco dove, a bordo, un’alzabandiera della pace si contrrapporrà a quello del tricolore issato invece dalle autorità costituite. Il percorso si chiuderà poi alla Stazione marittima, riprendendosi almeno dall’acqua lo spazio negato del portro, dove centinaia di fiori ricorderanno tutti coloro che sono morti, come il tredicenne Zaher Rezai, nel tentativo di esercitare un diritto legittimo.
La loro memoria, e quella di tutti i migranti che in questi anni sono stati mandati a morte dai governi italiani, dovrebbe pesare sulla coscienza di questo paese.

Per dire no a tutte le guerre e alla militarizzazione dei nostri territori
Per difendere chi fugge in cerca di asilo
Per ricordare chi è morto cercando protezione in questo paese
Rete associazioni Tuttiidirittiumanipertutti