Venezia - Il lavoro si paga, bastardi!

Interrotto il Convegno Nazionale delle Fondazioni Universitarie. Calati striscioni dai palazzi dell'Università e dal Rettorato. Verso il 31 settembre e l'1 ottobre!

24 / 9 / 2014

Oggi il collettivo Li.S.C #invendibili ha organizzato una protesta in occasione del V convegno delle Fondazioni Universitarie italiane, tenutosi nella sede centrale di Ca’ Foscari. 

A mezzogiorno, durante l’intervento dell’ex rettore Carraro e attuale presidente della Fondazione Cà Foscari, le studentesse e gli studenti hanno disturbato la riunione con continui interventi dal ponte adiacente la il Rettorato, mentre dalla sede universitaria di Rio Novo vicina alla sede centrale e a Cà Dolfin, attuale sede della fondazione, venivano appesi due striscioni: “Il lavoro si paga bastardi” e “Benetton, biennale, expovenice, zamperla con Cà Foscari sfruttatori del lavoro universitario”. Successivamente, tutti gli studenti hanno deciso di interrompere il convegno ribadendo la loro posizione contro lo sfruttamento del lavoro universitario operato dalle Fondazioni. Il collettivo ha quindi esposto le sue ragioni ai vari Presidenti delle Fondazioni ribadendo che le lotte contro lo sfruttamento e le speculazioni non si arresteranno fino a quando non cambieranno le modalità di funzionamento delle Fondazioni stesse.

In questa mattinata di lotta abbiamo quindi scelto di affrontare a volto scoperto il grande tema del lavoro sottopagato di cui la stessa Fondazione Cà Foscari si avvantaggia nei rapporti economici cittadini. In anni di crisi economica come quelli che stanno vivendo a caro prezzo le generazioni piú giovani del Paese, ricordiamo il tasso di disoccupazione giovanile oltre il 43%, riteniamo inaccettabile che l’Ateneo veneziano fornisca, e di questo si vanti, manodopera iper formata e qualificata a 2€lordi l'ora a colossi finanziari come Benetton, Zamperla, Biennale, Csar, EXPO Venice, Mostra del Cinema. Tutto ciò è ancora più importante quando si nota che la dinamica veneziana si inserisce in un contesto nazionale che sembra riprodursi sempre identico a sé stesso. 

A questo convegno erano presenti,ad esempio, persone come Giovanni Puglisi, rettore dello IULM di Milano ma anche dell’Università privata di Enna Kore, che grazie al suo ruolo di Presidente della Fondazione Banco di Sicilia concede costanti elargizioni di denaro alle altre 33 istituzioni, fondazioni e associazioni di cui è ai vertici; sedevano inoltre a questo tavolo individui come Giampio Bracchi, presidente della fondazione Politecnico di Milano ma anche di Intesa San Paolo private banking spa e di AIFI (assemblea italiana del private equità e venture capital). Pare evidente che personalità di Confindustria, banchieri e simili, come quelle qui elencate, hanno un unico interesse nel momento in cui stringono rapporti con le nostre università: quello di sfruttare una manodopera a basso (bassissimo) costo nelle loro istituzioni ma soprattutto quello di creare nuovi disoccupati sfruttabili, persone che senza aver ancora concluso il percorso universitario vengono già inserite in un mondo del lavoro in cui la massima prospettiva è quella del precariato mascherato da opportunità di lavoro per arricchire il curriculum in attesa di un lavoro “vero” che mai arriverà. 

Sempre sul piano nazionale, è impossibile non vedere il filo rosso che collega le politiche renziane in tema di lavoro (contratto di apprendistato, freejobs e jobsact) e l’aumento di privatizzazioni e smantellamento del sistema di welfare cittadino che si riflette sulle politiche di immissione in un mondo del lavoro precario a partire da Scuola e Università tramite stage e tirocini, e il ruolo fondamentale in questo processo che viene svolto dalle varie Fondazioni Universitarie. 

Insomma, ciò che diciamo da mesi e che oggi abbiamo ribadito di fronte a questi signori è che se le università scelgono di porsi come soggetto cittadino di immissione nel mondo del lavoro, beh allora che questo sia retribuito, e bene!

Di questi e tanti altri argomenti gli studenti del collettivo Li.S.C. sono pronti a parlare durante la due giorni del 30 settembre e 1 ottobre negli spazi occupati del presidio permanente di #invendibili a Ca' Boom, dove si incontreranno realtà studentesche da Milano, Torino, Bologna, Trento, Pisa, Padova, Perugia, Roma, Napoli ecc., per partecipare a momenti di discussione, workshop e laboratori sui temi del lavoro, della residenzialità e dei saperi che saranno di fatto il fulcro della futura lotta studentesca.

Collettivo Li.S.C. Venezia

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