Venezia - Oggi, domenica 7 giugno, alle 16.30 un agente della SIAE, alla guida di otto uomini dei nuclei
speciali della guardia di finanza ha condotto una perquisizione presso lo spazio autogestito del S.a.L.E. di Venezia.
Proprio al S.a.L.E., in questi giorni, si ospitava la mostra di The Pirate Bay, un gruppo di attivisti
svedesi condannati recentemente nel loro paese per violazione della legge a protezione del copyright.
"Sono venuti qui cercando di sequestrare i computers da cui è possibile scaricare liberamente ogni tipo di file - commenta Marco Baravalle, attivista del S.a.L.E. - ma la Siae se n'è andata con un pugno di mosche, tanto che, dopo avere trascinato in caserma la nostra responsabile legale, la stessa guardia di finanza è stata costretta a rilasciarla con un verbale di perquisizione dall'esito 'negativo'. Non poteva andare altrimenti, siccome siamo pirati i computers erano già al sicuro sull' isola della
Tortuga."
Un esito grottesco per il blitz voluto dalla Siae.
Al di là di ciò, è un fatto gravissimo che si tenti di reprimere un'attività come quella del Sale, si tratta di un vero e proprio attacco alla libertà dì espressione,
tanto più poichè è stato condotto all'interno di una manifestazione culturale come la Biennale e violando il diritto internazionale che riconosce l'extraterritorialità dell'Ambasciata dei Pirati.
Ma è un tentativo fuori tempo massimo, i pirati sono ormai ovunque, in ogni paese e in ogni casa del pianeta dove ci sia un computer.
Il S.a.L.E. si trova a confrontarsi, come The Pirate Bay, con una repressione fuori dalla storia.
Questi ultimi colpi di coda non fermeranno l'affermazione dell'arte e della conoscenza quali beni comuni, appartenenti a tutti.
speciali della guardia di finanza ha condotto una perquisizione presso lo spazio autogestito del S.a.L.E. di Venezia.
Proprio al S.a.L.E., in questi giorni, si ospitava la mostra di The Pirate Bay, un gruppo di attivisti
svedesi condannati recentemente nel loro paese per violazione della legge a protezione del copyright.
"Sono venuti qui cercando di sequestrare i computers da cui è possibile scaricare liberamente ogni tipo di file - commenta Marco Baravalle, attivista del S.a.L.E. - ma la Siae se n'è andata con un pugno di mosche, tanto che, dopo avere trascinato in caserma la nostra responsabile legale, la stessa guardia di finanza è stata costretta a rilasciarla con un verbale di perquisizione dall'esito 'negativo'. Non poteva andare altrimenti, siccome siamo pirati i computers erano già al sicuro sull' isola della
Tortuga."
Un esito grottesco per il blitz voluto dalla Siae.
Al di là di ciò, è un fatto gravissimo che si tenti di reprimere un'attività come quella del Sale, si tratta di un vero e proprio attacco alla libertà dì espressione,
tanto più poichè è stato condotto all'interno di una manifestazione culturale come la Biennale e violando il diritto internazionale che riconosce l'extraterritorialità dell'Ambasciata dei Pirati.
Ma è un tentativo fuori tempo massimo, i pirati sono ormai ovunque, in ogni paese e in ogni casa del pianeta dove ci sia un computer.
Il S.a.L.E. si trova a confrontarsi, come The Pirate Bay, con una repressione fuori dalla storia.
Questi ultimi colpi di coda non fermeranno l'affermazione dell'arte e della conoscenza quali beni comuni, appartenenti a tutti.
Vedi anche:
Venezia - I pirati assaltano Pinault
The Embassy of Piracy – Padiglione Internet – The Ramallah Syndrome
@ S.A.L.E. Docks - Magazzini del sale - punta della dogana - Venezia