Questa mattina diverse
camionette di polizia si sono presentate davanti a uno stabile occupato
da alcune famiglie, ad Anagnina e al centro sociale Angelo Mai in via
delle Terme di Caracalla a Roma, sono scattate 21 perquisizioni e
sgomberi in tre occupazioni legate al "Comitato popolare di lotta per la
casa".
Gli occupanti rischiano accuse che vanno dalla violenza, alla minaccia, al furto di energia elettrica, controlli da parte delle ditte che erogano le utenze, fino all'associazione a delinquere finalizzata a estorsione.
Sono decine le famiglie in strada dopo che i palazzi a Centocelle e ad Anagnina sono stati perquisiti e sgomberati.
Questo è solo l'ultimo episodio, conseguente al decreto legge varato
dal Consiglio dei Ministri del governo Renzi il 12.03.2014, in
particolare l'art. 5 recante “Misure urgenti per l’emergenza abitativa”
che comprende al suo interno un insieme di misure che di certo non
rappresentano una scatto in avanti per affrontare l’emergenza abitativa:
vendita del patrimonio e.r.p. andando a impoverire ulteriormente la
dotazione già misera (meno del 4% del totale delle abitazioni) dei
comuni italiani, mentre non si accenna a misure minimali come il blocco
degli sfratti, la tassazione dello sfitto o il recupero a fini di
edilizia pubblica di aree edificate abbandonate.
Nella
giornata di ieri a Torino infatti, altre camionette della polizia si
sono presentate senza alcun preavviso presso l'abitazione di una coppia
con un bambino piccolo per eseguire uno sfratto. L'intera zona è stata
militarizzata e tutte le vie di accesso all'abitazione bloccate dalle
forze dell'ordine, mentre agli inquilini non è stato permesso di
comunicare con l'esterno se non a sgombero concluso. Nella giornata
precedente alcuni agenti della Questura torinese si sono recati presso
l'appartamento fingendosi addetti al controllo dell'acqua per poter
prendere visione dell'appartamento e organizzare lo sfratto.
A
Palermo, un disoccupato di 42 anni é morto all'ospedale civico dopo che
martedì scorso si era dato fuoco sul tetto del Municipio. L'uomo già lo
scorso giugno era stato protagonista di una forte protesta contro
l'irregolarità nella formazione delle graduatorie.
Bisogna a questo punto chiedersi se la povertà e l’emergenza casa siano un problema o un’opportunità per questo governo.
Il senso di questa manovra è chiaro, attaccare la dignità di chi oggi
vive senza reddito sufficiente, minacciare chi decide di contestare una
legalità ingiusta e un destino che non bisogna cambiare.
Per
questo l'Assemblea sociale per la Casa si oppone a questo decreto che
vuole devastare le vite di tutte le persone che, grazie alla lotta,
hanno trovato un tetto e l'accesso ai diritti indispensabili quali la
residenza e la regolarizzazione delle utenze idriche.
L'ASC di
Venezia, Mestre e Marghera esprime solidarietà a tutt* gli/le occupanti
che hanno subito sgomberi e accuse pesanti, nessuna legge può
criminalizzarci, nessun divieto potrà fermarci. Rilanciamo la lotta per
il diritto all'abitare, nei nostri territori, nelle nostre città, nei
nostri quartieri, sempre antirazzisti e sempre dalla parte dei più
deboli, per una nuova stagione di vittorie, per il reddito e per la
dignità di ogni essere umano, a prescindere dal colore della pelle o
dalla provenienza!
Un nuovo grande appuntamento ci aspetta, giorno
12 Aprile saremo tutti a Roma a protestare, insieme a tanti altri
fratelli e amici, a chiedere a gran voce una nuova politica abitativa,
un nuovo modello di welfare, una nuova politica sociale.
Una sola grande opera, casa e reddito per tutti!
ASC Venezia-Mestre-Marghera
Venezia - Contro ogni sgombero, contro ogni sfratto. Verso il 12 aprile a Roma.
19 / 3 / 2014