Venezia - Contro ogni sgombero, contro ogni sfratto. Verso il 12 aprile a Roma.

19 / 3 / 2014


Questa mattina diverse camionette di polizia si sono presentate davanti a uno stabile occupato da alcune famiglie, ad Anagnina e al centro sociale Angelo Mai in via delle Terme di Caracalla a Roma, sono scattate 21 perquisizioni e sgomberi in tre occupazioni legate al "Comitato popolare di lotta per la casa".
Gli occupanti rischiano accuse che vanno dalla violenza, alla minaccia, al furto di energia elettrica, controlli da parte delle ditte che erogano le utenze, fino all'associazione a delinquere finalizzata a estorsione.
Sono decine le famiglie in strada dopo che i palazzi a Centocelle e ad Anagnina sono stati perquisiti e sgomberati.

Questo è solo l'ultimo episodio, conseguente al decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri del governo Renzi il 12.03.2014, in particolare l'art. 5 recante “Misure urgenti per l’emergenza abitativa” che comprende al suo interno un insieme di misure che di certo non rappresentano una scatto in avanti per affrontare l’emergenza abitativa: vendita del patrimonio e.r.p. andando a impoverire ulteriormente la dotazione già misera (meno del 4% del totale delle abitazioni) dei comuni italiani, mentre non si accenna a misure minimali come il blocco degli sfratti, la tassazione dello sfitto o il recupero a fini di edilizia pubblica di aree edificate abbandonate.

Nella giornata di ieri a Torino infatti, altre camionette della polizia si sono presentate senza alcun preavviso presso l'abitazione di una coppia con un bambino piccolo per eseguire uno sfratto. L'intera zona è stata militarizzata e tutte le vie di accesso all'abitazione bloccate dalle forze dell'ordine, mentre agli inquilini non è stato permesso di comunicare con l'esterno se non a sgombero concluso. Nella giornata precedente alcuni agenti della Questura torinese si sono recati presso l'appartamento fingendosi addetti al controllo dell'acqua per poter prendere visione dell'appartamento e organizzare lo sfratto.

A Palermo, un disoccupato di 42 anni é morto all'ospedale civico dopo che martedì scorso si era dato fuoco sul tetto del Municipio. L'uomo già lo scorso giugno era stato protagonista di una forte protesta contro l'irregolarità nella formazione delle graduatorie.

Bisogna a questo punto chiedersi se la povertà e l’emergenza casa siano un problema o un’opportunità per questo governo.
Il senso di questa manovra è chiaro, attaccare la dignità di chi oggi vive senza reddito sufficiente, minacciare chi decide di contestare una legalità ingiusta e un destino che non bisogna cambiare.

Per questo l'Assemblea sociale per la Casa si oppone a questo decreto che vuole devastare le vite di tutte le persone che, grazie alla lotta, hanno trovato un tetto e l'accesso ai diritti indispensabili quali la residenza e la regolarizzazione delle utenze idriche.

L'ASC di Venezia, Mestre e Marghera esprime solidarietà a tutt* gli/le occupanti che hanno subito sgomberi e accuse pesanti, nessuna legge può criminalizzarci, nessun divieto potrà fermarci. Rilanciamo la lotta per il diritto all'abitare, nei nostri territori, nelle nostre città, nei nostri quartieri, sempre antirazzisti e sempre dalla parte dei più deboli, per una nuova stagione di vittorie, per il reddito e per la dignità di ogni essere umano, a prescindere dal colore della pelle o dalla provenienza!
Un nuovo grande appuntamento ci aspetta, giorno 12 Aprile saremo tutti a Roma a protestare, insieme a tanti altri fratelli e amici, a chiedere a gran voce una nuova politica abitativa, un nuovo modello di welfare, una nuova politica sociale.

Una sola grande opera, casa e reddito per tutti!

ASC Venezia-Mestre-Marghera