Venezia - Be choosy, choose to fight

Venerdì 23 novembre ore 9.00 p.le Roma - contro la presenza del ministro Fornero a Ca' Foscari

19 / 11 / 2012

ll prossimo 23 novembre il ministro del lavoro Elsa Fornero sarà a Venezia, invitata dal sempre ossequioso rettore di Ca’Foscari. Carlo Carraro conferma il suo progetto: fare della nostra università un luogo accogliente per politici e banchieri, con buona pace degli studenti e del loro diritto ad una formazione qualificata ed a servizi efficienti.

Adesso ci tocca la Fornero, la "ministra" del lavoro che non c’è e dei tagli al welfare, il tecnico che cala l’ascia con gli occhi lucidi. Come appaiono lontane le giornate dell’insediamento, quando Elsa (senza peraltro un minimo di credibilità) aveva persino pronunciato la formula “reddito di cittadinanza”! La Fornero ha al contrario effettuato un attacco trasversale al mondo del lavoro, smantellando diritti acquisti (ad esempio l’attacco all’articolo 18 e all’articolo 8 sulla cancellazione dei diritti minimi), ma soprattutto scavando il solco di un’esclusione sociale transgenerazionale, dagli esodati fino agli studenti e ai precari che hanno, finalmente, reso vivo e radicale lo sciopero europeo del 14 novembre prendendosi il palcoscenico in novanta città italiane, da Nord a Sud.

Consideriamo la riforma del lavoro: la Fornero non ha diminuito la giungla dei quasi cinquanta tipi di contratti atipici, non ha allargato il sussidio di disoccupazione a chi non sia titolare di un contratto a tempo determinato o indeterminato, ha imposto un innalzamento di otto punti di IVA nei prossimi anni, non ha risolto il problema delle false partite IVA e non ha nemmeno ipotizzato la costruzione di forme di welfare adatte alle condizioni di precarietà in cui opera la stragrande maggioranza dei giovani (e non).

Ma questo non basta, non è solo l’inadeguatezza di una riforma che toglie diritti e favorisce licenziamenti, che mortifica il lavoro autonomo, condanna quello atipico e precarizza quello garantito.Vi ricordate il pianto di Elsa durante la conferenza stampa sulla sua riforma? Alle sue false lacrime di coccodrillo si sommano le nostre, quelle di vera rabbia per le recenti immagini della repressione poliziesca, dei pestaggi su manifestanti a terra, della violenza di Stato con tutto il suo carico di arroganza e impunità. Il ministro Fornero e questo governo di tecnici, di burocrati primi della classe, porta su di sé tutta la responsabilità politica di questa violenza.

Il 14 novembre ha segnato un salto di qualità in Italia: non è una generazione guidata da rabbia cieca quella che si stringe nel book block, ma una generazione che comprende e rifiuta la politica dei governanti d’Europa, anche nella versione italiana in salsa tecnica. Il premier Monti, il ministro Fornero e i suoi colleghi sono gli esecutori dei diktat della Finanza Europea, della BCE e del loro braccio politico, la cancelliera Merkel. Siamo di fronte ad un ceto tecnocratico che risponde agli stimoli delle agenzie di rating piuttosto che all’opinione pubblica, che taglia lavoro e stato sociale per salvare la finanza che ha prodotto la crisi speculando con i soldi dei risparmiatori e che oggi, per mano delle banche, rifiuta il credito ad imprese e cittadini.

Questa filiera di potere, che mette sulla plancia di comando banchieri e tecnici, leader mai eletti democraticamente, ha oggi gettato la maschera.

La competenza, l’indipendenza, l’onestà, la sobrietà di Monti e le lacrime della Fornero hanno finito il loro effetto ipnotico su un paese piegato da vent’anni di Berlusconismo, oggi questi caratteri mostrano il rovescio della medaglia, una macelleria sociale che va imposta con la polizia, con il bastone, con i calci in faccia e con gli arresti.

Questo è semplicemente inaccettabile.  

Noi vogliamo costruirci un presente diverso, alla precarietà vogliamo sostituire la cooperazione, alla formazione “in scatola” i saperi critici, al governo della finanza la democrazia diretta, alla delega d'emergenza la partecipazione continua, alle disuguaglianze la redistribuzione di reddito.

Siamo stanchi di venire insultati da Ministri più impegnati a partecipare ad eventi mondani di pubblicità che a lavorare sodo.

E’ diventato insopportabile assistere alle continue sfilate che caratterizzano la “gestione Carraro” della nostra Università: dal Profumo dell'Istruzione, che dichiara di dover "allenare il Paese con BASTONE e CAROTA", alla Fornero del Lavoro e Politiche Sociali, per cui la disoccupazione giovanile al 30% è dovuta al fatto che "i nostri giovani sono troppo choosy".
Così Ca’ Foscari continua il suo inchino ai poteri forti, tranquillizzati dalla sicurezza data loro da centinaia di poliziotti, schierati con blindati e manganelli per impedire agli studenti di prender parola ed esercitare il diritto a manifestare, come abbiamo potuto vedere a Roma e in tante altre città lo scorso 14 novembre.

Venerdì 23 novembre allora mobilitiamoci tutte e tutti, assieme agli studenti delle scuole superiori, ai precari e ai cittadini. Apriamo noi le porte blindate del Rettorato a tutti coloro che scenderanno in strada per rivendicare i propri diritti e per affermare, a Venezia come in tutte le altre città, di non avere paura. Oggi più che mai sappiamo che la violenta repressione non ci spaventa, e nonostante il triste spettacolo di un Ministro dell'Interno che solidarizza con gli agenti picchiatori, guardiamo felici al domani con Riccardo, Giacomo e tutti gli altri studenti e precari ingiustamente incarcerati e finalmente liberi!

BE CHOOSY, CHOOSE TO FIGHT!

Lisc Venezia