#Occupy Degrado

Venezia - Asc apre un altro cantiere Ater fermo dal 2008

Gli attivisti dell'Assemblea Sociale per la Casa hanno attuato un'iniziativa di denuncia dello stato di abbandono del cantiere Ater di Campo Marte fermo dal 2008

29 / 10 / 2014

Questa mattina gli attivisti dell'ASC di Venezia hanno messo in pratica un'iniziativa per denunciare lo stato di abbandono del cantiere Ater di Campo Marte. Un cantiere i cui lavori, fermi dal 2008, non hanno portato a compimento tutti gli alloggi di edilizia popolare in progetto. Nel solito gioco del rimpallo delle responsabilità tra amministrazione comunale e Ater chi realmente subisce questa situazione sono le decine di famiglie che attendono in graduatoria l'assegnazione di un alloggio pubblico, le famiglie sotto sfratto che si vedono negare sostegno a causa dei tagli operati dal Commissario Zappalorto, tutti i contribuenti che vedono le risorse venire dragate nella costruzione di grandi opere piuttosto che nel garantire a tutti la dignità di un'abitazione.

L'Assemblea Sociale per la Casa ha lanciato, inoltre, un appuntamento cittadino il 5 novembre sotto Ca'Farsetti.

Di seguito il comunicato distribuito questa mattina:

Nel 1983, in zona Campo di Marte in Giudecca, si decide di abbattere le vecchie palazzine popolari e avviare l'iter per un progetto di riqualificazione e ristrutturazione di una zona (Zitelle) considerata pregiata e d'interesse comunitario. 

L'ATER e il Comune di Venezia si fanno promotrici di un bando che aggiudica a pregiate firme dell'architettura internazionale la realizzazione di tre blocchi abitativi. La gara per il Progetto Urbanistico fu vinta dall’architetto portoghese Alvaro Siza Viejra, mentre la progettazione degli edifici fu affidata agli architetti Carlo Aymonino, Aldo Rossi, allo stesso Alvaro Siza Viejra e allo spagnolo Raphael Moneo. 

Due edifici, complessivamente 51 alloggi, furono consegnati l’8 settembre del 2004, mentre altri 32 alloggi nel 2009. Nel frattempo fallisce l'impresa edile incaricata della costruzione e i rimanenti 19 alloggi, più la realizzazione di un “campo”, verde pubblico e la ristrutturazione del sistema fognario del quartiere, rimangono un cantiere a cielo aperto con relativi problemi legati all'abbandono e al degrado. Sono passati 5 anni e ancora niente si è mosso se non la messa in scena di ridicoli teatrini tra il Comune e ATER che si accusano a vicenda di insolvenza, superficialità e disonestà. 

Oggi siamo qui per denunciare, come facciamo ogni volta che occupiamo una casa dismessa e abbandonata, lo spreco di denaro pubblico e il furto di spazio comune da parte di tutte quelle istituzioni che invece dovrebbero garantire il rispetto delle regole e della dignità che ci è dovuta per diritto. 

Per questo non possiamo tollerare le accuse che ci vengono rivolte dal presidente dell'ATER Mazzonetto quando ci addita come abusivi e delinquenti. 

Come Assemblea Sociale per la Casa abbiamo sempre denunciato il degrado e l'abbandono in cui riversa il patrimonio pubblico cittadino e riteniamo che difronte ad una crisi economica ed esistenziale che colpisce le fasce sociali più deboli, ma non solo, l'unica via possibile e praticabile per non rimanere dei senza fissa dimora è quella dell'occupazione diretta. Un'occupazione politica, dunque, che sappia parlare di diritti e dignità per tutti/e e che mette al centro del proprio discorso la pratica dell'auto-recupero e del restauro “dal basso”. 

Le case ci sono dunque, e i soldi anche. 

A cosa servono i milioni di euro che ogni anno lo Stato regala a Consorzio Venezia Nuova se non a restaurare le case popolari, evitare la svendita dei palazzi storici e delle isole lagunari, per riassestare le fondamenta e avviare le bonifiche necessarie? Invece si preferisce, dietro interessi mafiosi, usare questi soldi per costruire il Mose e finanziare grandi opere inutili e dannose (come sarà lo scavo del Canale Contorta). 

Oggi siamo qui così come ieri eravamo all'Ex-Scalera e giorno 5 saremo sotto Ca Farsetti per parlare, in un assemblea aperta a tutta la cittadinanza, del problema “casa” e dell'abbandono del patrimonio pubblico. Di fronte ai tagli del sociale del commissario Zappalorto non possiamo tacere e ignorare il malaffare che da decenni affligge la nostra città che tende sempre a privilegiare i ricchi e i potenti a scapito di tutta la cittadinanza. 

CASE E REDDITO PER TUTTI - STOP ALLE PRIVATIZZAZIONI DEI BENI COMUNI - NO TAGLI AL SOCIALE - BASTA ABBANDONO E DEGRADO