Venezia - Accoglienza significa welfare e servizi

13 / 1 / 2017

Pubblichiamo una risposta pubblica del Centro Sociale Rivolta, Laboratorio Occupato Morion e della Cooperativa Sociale Caracol, all'assessore delle politiche sociali di Venezia in seguito all'iniziativa di due giorni fa quando diversi attivisti hanno aperto le porte della stazione di Mestre occupando l’atrio dello scalo ferroviario cittadino, impedendo così che la stazione chiudesse. Un'iniziativa volta ad impedire che - dopo gli ultimi tagli al sociale dell'amministrazione Brugnaro - la stazione ferroviaria rimanesse chiusa, e i tanti senzatetto che si trovassero ad affrontare temperature troppo rigide rimanessero allo scoperto.

Caro Assessore Venturini,

sa bene che le proteste di questi giorni (e non solo a Mestre) avevano l'obiettivo di chiedere a Grandi Stazioni un atto di civiltà e umanità tenendo aperti i propri spazi durante la notte, così come succedeva negli anni passati, per evitare che le persone senza dimora che dormono comunque all'aperto (alcuni per scelta, altri per mancanza di posto nei dormitori) rischiassero la vita: è notizia dell'altro giorno che proprio davanti alla stazione di Santa Lucia una donna è stata soccorsa in stato di grave ipotermia. 

L'amministrazione che lei rappresenta ha preferito, anzichè fare le dovute pressioni su Grandi Stazioni, accettare passivamente il loro diniego alla vostra richiesta e sovraccaricare la Casa dell'Ospitalità. Bene, l'importante in questo momento è che le proteste hanno portato che almeno a Mestre nessuno sia stato costretto a dormire all'aperto.

Leggiamo le sue continue dichiarazioni (sempre le stesse, come se cercasse giustificazioni) nelle quali sostiene di non aver tagliato i servizi per i senza dimora. A parte un giorno in meno di docce per queste persone, tutto vero. Anzi, il Centro Diurno di Cà Letizia da un anno apre le proprie porte ai senza dimora per 2 mezze giornate in più.

Ma, su questa particolare bilancia, non possono non pesare le altre azioni di totale chiusura nei confronti degli ultimi che abitano la città. Basti citare in questo senso l'impossibilità di accedere a luoghi accoglienti durante le giornate di chiusura del Centro Diurno: la biblioteca è stata blindata, i parchi chiusi a doppia mandata, rimosse le panchine, aumentate le pressioni da parte delle Forze dell'Ordine per allontanarli dal centro cittadino... Si sta perfino assecondando l'aeroporto per allontanare i fastidiosi barboni da quel luogo, anche se, per fortuna, all’aeroporto si stanno dimostrando in questo momento più umani di Grandi Stazioni evitando l'allontanamento di queste persone in queste giornate di freddo intenso. E tutto questo mentre a Natale il Sindaco dichiara di voler ghettizzare i poveri in periferia con la cosiddetta cittadella della povertà: proposta che  ha fatto indignare il Patriarca ma che da parte sua non ha avuto nessuna reazione..... Un silenzio davvero eloquente. 

In merito alla boutade "che vengano aperti Rivolta e Morion gratuitamente", sa bene che questo servizio, così come viene effettuato anche quest'anno dalla Casa dell'Ospitalità, viene svolto da 15 anni in città grazie alla intuizione, all'impegno e alla professionalità degli attivisti e dei volontari dei Centri Sociali Rivolta e Morion che i primi anni hanno messo a disposizione gratuitamente la struttura di Marghera e il proprio tempo al servizio della città. E forse non sa che non abbiamo mai lasciato nessuno in strada che potesse rischiare di morire di freddo, sforando molto spesso il numero di persone accolte negli anni scorsi, anche se non l’abbiamo sbandierato ai quattro venti…

Ma sa anche, e forse meglio di tutti, quali sono i costi elevati di gestione di questo servizio, a prescindere da chi sia il proprietario della struttura. La Casa dell'Ospitalità ne sa qualcosa: nonostante sia una Fondazione finanziata al 80 % dal Comune di Venezia con oltre 500.000 Euro all'anno (e che oltre tutto nomina in toto il Consiglio di Amministrazione), nonostante non abbia spese di affitto della struttura in quanto a suo tempo passata gratuitamente dalla proprietà del Comune a quella della Fondazione, nonostante lo stesso Comune paghi di tasca propria alcune bollette (e la bolletta del gas, come potrà sicuramente immaginare, non sono proprio spiccioli per una struttura come quella), nonostante abbia vinto la gara per il servizio Emergenza Freddo di quest'anno e quindi può giustamente contare su ulteriori 130.000 euro, nonostante tutto questo fa fatica a far quadrare i conti di questo servizio invernale tanto che alla naturale e doverosa campagna di ricerca coperte si aggiunge quest'anno quella di ricerca di merendine che, in base al capitolato di gara, dovevano invece essere garantite con i soldi dell'appalto....

Per l’assegnazione del servizio di accoglienza notturna di quest’inverno abbiamo giocato una partita in cui l’arbitro era l’allenatore ed anche il proprietario della squadra avversaria, quindi l’esito era scontato e prevedibile.

Noi però siamo tuttora impegnati a titolo gratuito in attività di sostegno ai più deboli, raccolta e distribuzione di coperte e vestiti usati.

Ma il progetto che abbiamo inventato e realizzato per 15 anni ve lo siete presi in carico voi: quindi se Grandi Stazioni rifiuta di concedere gli spazi, spetta a voi come Comune di Venezia ed alla Prefettura individuare un altro luogo “salvavita” aperto tutta la notte per chi si trova in strada. Perché siete voi che vi dovete fare carico della tutela, salute e sicurezza dei cittadini. E non si preoccupi che noi la nostra parte la facciamo e l’abbiamo sempre fatta per aiutare i più deboli in questa città.

Come vede, caro Assessore, la realtà è un po' diversa dagli slogan, un po' ripetitivi ormai, che ci propina attraverso la stampa. 

Centro Sociale Rivolta

Laboratorio Occupato Morion

Cooperativa Sociale Caracol