Invito a Global Beach

Venezia 2009 - We want our money back!

Ovvero “restituiteci i nostri soldi: non era questo lo spettacolo per cui avevamo pagato!”

30 / 7 / 2009

Dal 1° al 13 settembre, il Lido di Venezia non sarà solo sinonimo di Mostra del Cinema.  Quest’anno ritorna Global Beach, alla sua quarta edizione.

Global Beach è una spiaggia di proprietà del Demanio Militare, abbandonata al degrado da quindici anni, che dal 2004 viene temporaneamente occupata nel periodo della Mostra.

Global Beach non significa, solamente, la possibilità di poter campeggiare a prezzi economici in un Lido inaccessibile ai più, lo spazio dove respirare un clima diverso rispetto alla patinata superficie della kermesse ufficiale o dove partecipare ad iniziative culturali indipendenti e di qualità.

Nel tempo della crisi e dell’attacco governativo a cultura, spettacolo, ricerca e formazione, la nostra ambizione è che Global Beach possa trasformarsi in un’occasione unica di incontro, confronto e mobilitazione di esperienze tra loro differenti, ma, allo stesso tempo, capaci di connettersi in una logica di potenza e innovazione.

Stiamo parlando di esperienze quali l’Onda Anomala studentesca, il movimento dei lavoratori dello spettacolo che sta contestando i tagli al FUS e che ha già indicato la Mostra del Cinema come appuntamento chiave e la galassia dei lavoratori precari delle grandi istituzioni culturali veneziane, tra i quali gli “interinali” della Biennale che, domenica 26 luglio, hanno dato vita per la prima volta ad un partecipatissimo sciopero proprio di fronte ai cancelli dell’esposizione.

Del resto, noi stessi che proponiamo Global Beach siamo, in maggioranza, studenti universitari, precari della cultura e dello spettacolo o lavoratori del turismo, tutti dunque legati a doppio filo all’economia culturale del brand Venezia.

Proprio la storia veneziana degli ultimi danni è stata profondamente segnata da una strategia informale di sviluppo legata all’investimento sulla cultura contemporanea. Una strategia che ha messo in circolo investimenti ingentissimi e che ha coinvolto soggetti pubblici, privati, nazionali e internazionali.

Il FUS è solo l’ultimo pesantissimo esempio, ma pensiamo al fatto che lo stesso bilancio della Fondazione Biennale subirà nel 2009 un taglio di tre milioni di euro nei trasferimenti dello Stato, e pensiamo alla dismissione reale in corso dell’università e della ricerca: in un clima generale, caratterizzato dal continuo disinvestimento pubblico nella cultura, Venezia rappresenta un modello singolare, ma non meno problematico.

Singolare poiché la cultura (arti visive, cinema, teatro, architettura, design e la formazione superiore legata a queste discipline) è giustamente compresa, non quale accessorio, ma quale dispositivo di produzione di ricchezza.

Problematico poiché, prima di tutto, la città non è affatto immune dai tagli governativi: lo stesso bilancio della Fondazione Biennale subirà nel 2009 una decurtazione di tre milioni di euro nei trasferimenti dallo Stato e la stessa stagione lirica e sinfonica del Teatro La Fenice è messa seriamente in discussione. In secondo luogo questi tagli vanno ad aggravare un sistema che, a dispetto dei milioni e milioni di euro messi in circolo, si basava già su di una precarizzazione selvaggia del lavoro vivo culturale.

E’ proprio a questo lavoro vivo culturale (che comprende anche gli studenti) che vorremmo offrire Global Beach come “quartier generale”, luogo di incontro, di confronto , anche pubblico, tra diverse esperienze, nella speranza di poter contribuire con la nostra piattaforma alla costruzione di una soggettività nuova e con la volontà di organizzare una efficace mobilitazione, che sappia appropriarsi del grande palcoscenico della Mostra del Cinema.

Dunque, questo appello è un invito: a tutte e tutti, arrivederci a Global Beach. Ma, soprattutto, vi chiediamo di contribuire fin da subito con le vostre proposte alla costruzione del programma di Global Beach: inviateci la vostra adesione e il vostro contributo a: [email protected]