Domenica 29 maggio dalle ore 16.30 in Piazza della Repubblica

Urbino - L'antifascismo non si denuncia!

Appello per un presidio regionale contro fascismo e repressione dall'Assemblea Permanente di Urbino

29 / 5 / 2011

per adesioni e solidarietà: [email protected]

VIA IL FASCISMO DALLE NOSTRE CITTA' !

Lo scorso 9 aprile a Urbino era presente un presidio di Forza Nuova, 'partito politico' di chiara ispirazione fascista. Impossibile non notarlo: in un angolo di piazza della Repubblica, non lontano dalle lapidi che ricordano i morti ammazzati dal regime fascista, i forzanuovisti esponevano le loro bandiere nere e distribuivano improbabili volantini contro il governo e la lega , rei di essere troppo morbido con i migranti inscenando un'assurda gara a chi è più xenofobo e razzista. Anche i manifesti erano molto espliciti: “solo Forza Nuova contro l’immigrazione, dalla parte degli italiani” e assurdità del genere...

La voce della presenza di Forza Nuova in città comincia a diffondersi già dalla mattina e in piazza cominciano ad arrivare spontaneamente  vari gruppetti di compagne e compagni antifascisti fino a ritrovarci riuniti sul posto nel primo pomeriggio, in circa cinquanta persone, studenti e non. Alla vista del gruppuscolo di neofascisti e notando i manifesti che questi esponevano, come militanti antifascisti e antirazzisti abbiamo sentito il bisogno di opporci a questa vergognosa campagna xenofoba e contestare l'odio razziale che la loro presenza e i loro materiali promuovevano.  Abbiamo quindi deciso di protestare per questa presenza coprendo con i nostri corpi i manifesti xenofobi esposti ed invitando le persone a non accettare i volantini che venivano distribuiti. Ci siamo inoltre rivolti alla cittadinanza per denunciare la decisione del Comune di Urbino di autorizzare questa iniziativa e ribadire la natura neofascista e razzista di Forza Nuova, per giunta in un territorio estremamente legato alla Resistenza e alla memoria antifascista. L’unica preoccupazione che hanno espresso le forze dell’ordine in quell’occasione è stata quella di tutelare i militanti neofascisti ed il loro “spazio d'espressione democratico”.

Qualche giorno fa apprendiamo dalla stampa locale che, prima ancora di notificare alcunché ai diretti interessati, un comunicato delle forze dell’ordine annuncia azioni legali contro 6 compagn* dell’Assemblea Permanente presenti in piazza.

Ebbene oggi affermiamo che se l’accusa che ci verrà rivolta sarà quella di aver espresso pubblicamente il nostro antifascismo ci dichiareremo colpevoli. Non siamo finiti nei guai, non ci sono stati disordini né tafferugli,  come qualche pseudo-giornalista ha scritto, ma abbiamo espresso una chiara presa di posizione politica, che non si esprime solo oggi ma trova le proprie radici nella Resistenza antifascista.

In piazza quel giorno abbiamo detto che Forza Nuova è un partito di ispirazione neofascista. E Forza Nuova è indubbiamente un partito neofascista, impegnato da anni in una campagna revisionista che offende chi ha visto con i propri occhi l'infame periodo fascista e mette in pericolo chi continua a combatterlo quotidianamente in tutte le sue nuove forme e al contrario promuove accoglienza e fratellanza.

Abbiamo detto che Forza Nuova è un partito razzista. E Forza Nuova è effettivamente un partito razzista che propone politiche fondate sull’intolleranza e la discriminazione. Anche la corte di cassazione si è espressa in merito con la sentenza del 28 ottobre 2010, stabilendo la natura xenofoba razzista e intollerante di questo pseudo-partito.

Abbiamo detto che noi non possiamo accettare che nello spazio pubblico venga garantita totale agibilità a questo come ad altri gruppi di estrema destra che si rifanno direttamente o indirettamente all' ideologia fascista.

Non lo possiamo accettare perché è un insulto alla memoria e una condanna per il futuro.

Non possiamo accettare che venga riconosciuto come partito politico e legittimato a esprimere e promuovere pubblicamente le proprie becere idee intolleranti e violente una formazione che ha tra i propri simpatizzanti, tra i propri militanti, tra i propri tesserati persone che si sono rese protagoniste di pestaggi e intimidazioni sia nella nostra Provincia che in tutto il territorio Nazionale.

Siamo antifascisti e militanti radicali e per questo veniamo denunciati.

E non si tratta solo del presidio del 9 aprile. Nell'ultimo mese, già tre compagni sono stati denunciati per fatti relativi all’occupazione del Nuovo Magistero, e altre denunce, sempre legate a quest’autunno, sono già state annunciate.

Anche queste, vorremmo fosse chiaro, sono denunce per antifascismo.

Antifascista è la lotta per il diritto allo studio e per scuola e università pubbliche e libere. Antifascista è la difesa dei diritti dei lavoratori. Antifascista è la tutela e la riappropriazione dei beni comuni. Antifascista è il nostro sostegno e l'accoglienza  verso i migranti. Antifascista è la difesa dei deboli e degli esclusi.

Questo ci hanno insegnato con le loro storie e i loro scritti ei loro canti  tutti i ribelli della montagna e tutti le personalità che hanno cercato di rendere questo paese più libero e vivibile. Molti di loro sono, purtroppo, oramai scomparsi. E rischia di scomparire con loro anche la memoria della repressione di  quegli anni. Come è possibile che nel nostro paese possa essere solo ipotizzato di criminalizzare l'antifascismo? Cosa ha fatto sì che sia diventato oggi qualcosa da perseguire per via giudiziaria?

Questo ci deve far riflettere sulla natura dell’odierno regime e sui rischi antilibertari che corriamo. 

Ci sembra evidente che le denunce altro non sono che un tentativo di intimidazione ed isolamento di chi in questa città fa da anni militanza senza compromessi, resistendo alla deriva planetaria prodotta dalla globalizzazione neoliberista. Non ci spaventano, né tantomeno ci inducono a desistere dall’impegno politico che abbiamo sempre portato avanti, ma destano in noi una preoccupazione che non è legata all'evoluzione dei procedimenti giudiziari. Le denunce ci preoccupano perché rappresentano dei segnali inquietanti. Ciò che ci  preoccupa è il clima culturale e politico che sta dilagando nel paese e la cui rilevanza va colta in tutta la sua profondità. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una rapida ripresa del fenomeno neofascista e a un programmatico tentativo di repressione dei militanti che a quel modello si sono sempre opposti. Dalle aggressioni neofasciste a Napoli e Roma agli arresti dei compagni dei collettivi auto-organizzati di Bologna e Firenze vediamo oggi come da una parte si cerchi di criminalizzare l’attivismo politico che si oppone alla deriva autoritaria di questo paese, dall’altra si legittimano i gruppi neofascisti (tanto che l’amministrazione Alemanno a Roma paga le case e i palazzi che questi gruppi fanno finta di occupare. E questo è solo uno dei tanti esempi di appoggio istituzionale di cui usufruiscono ).

Siamo chiaramente di fronte all'ascesa di una nuova fase autoritaria nel paese a cui non si può rispondere esclusivamente appellandosi a qualche articolo della costituzione ma ribadendo quotidianamente la propria opposizione. Pensiamo alla foto scattata da un passante ad un locale della questura di Milano in cui, da una finestra aperta, si vede chiaramente una bandiera con tanto di croce celtica in bella mostra. Pensiamo al tentativo fortunatamente fallito di alcuni parlamentari di abrogare la disposizione della Costituzione che vieta la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma.

Pensiamo all'ambiguità e alla superficialità con cui la giunta comunale PD ha autorizzato un banchetto di propaganda neofascista nella piazza centrale della città senza considerare i problemi  di ordine  pubblico che la presenza di Forza Nuova avrebbe sicuramente causato visto i già noti  precedenti. Pensiamo alla stragrande maggioranza degli organi di stampa, che liquidano il tutto in maniera 'asettica' come la schermaglia di pochi facinorosi.

A tutti i compagni che si confrontano con la repressione e con la minaccia neofascista esprimiamo la nostra solidarietà e ribadiamo la nostra indignazione, uniti nel ribadire che oggi come ieri il fascismo non passerà.

Ringraziamo di cuore tutti i movimenti, i collettivi, le associazioni, i partiti politici e le soggettività che da tutta Italia ci stanno inviando attestati di solidarietà e invitiamo tutte le compagne e i compagni antifascisti a partecipare al presidio antifascista che si terrà ad Urbino in data 29 maggio 2011.

gli studenti e le studentesse dell'Assemblea Permanente Urbino.

IL 29 MAGGIO  TUTTe/i  a Urbino per ribadire che l' ANTIFASCISMO NON SI DENUNCIA !

- La solidarietà della rete dei Centri Sociali delle Marche

Solidarietà incondizionata agli studenti e alle studentesse dell'Assemblea Permanente di Urbino.

Negare ogni agibilità politica e sociale al neofascismo è giusto e necessario. Lo dobbiamo alla memoria di chi ha lottato per liberare le nostre città dall'occupazione nazifascista. Lo dobbiamo a una storia e a un'idea della resistenza che ha continuato a vivere nella battaglia contro la barbarie dell'oppressione, dello sfruttamento e dell'ingiustizia sociale.

Il tentativo di isolare e colpire per via giudiziaria il protagonismo sociale del movimento studentesco è un tentativo già fallito.

Ci siamo ritrovati insieme in piazza, uniti per combattere crisi e precarietà, per difendere i beni comuni, l'acqua, il diritto ad un futuro senza nucleare.

Ancora in piazza ci ritroveremo, sempre al fianco di chi continua a resistere e difende il bene comune dell'antifascismo.

Centri Sociali delle Marche

Associazione Ya Basta! Marche

Ambasciata dei Diritti - Marche