Il tam tam in rete continua: provincia per provincia, istituto per istituto, classe per classe, il blocco degli scrutini lanciato in sordina nelle scorse settimane si è rivelato una due giorni di mobilitazione estremamente partecipata in tutto il paese. Migliaia gli scrutini saltati (soprattutto negli istituti secondari di secondo grado), diverse le forme di contestazione messe in atto davanti alle scuole, mentre in alcune realtà si porterà avanti il blocco della consegna delle schede alle famiglie, e in molti istituti i docenti (precari e di ruolo) propongono iniziative informative e di protesta davanti alle scuole superiori il primo giorno degli esami di Stato.
In rete la lista delle classi che hanno bloccato gli scrutini è in continuo aggiornamento di fronte al silenzio sostanziale di gran parte dei media. La contestazione contro i tagli nella Pubblica Istruzione e contro il ministro Mariastella Gelmini si estende a macchia d'olio. Dopo la proclamazione degli scioperi, nelle singole scuole sono cominciate forme di protesta alternative. Le danze sono state aperte dall’Emilia Romagna, dove le classi bloccate sono state 500. A seguire la regione Veneto dove il blocco è stato molto diffuso .Il Friuli Venezia Giulia affronterà il problema il prossimo 14-15 giugno.
Un modo, questo, lanciato dai docenti precari ma appoggiato anche da molti insegnanti di ruolo, per gridare la propria indignazione nei confronti dei tagli a cui la scuola viene sottoposta.