Ultima fermata...Ventimiglia

I molti tunisini che arrivano in treno alla frontiera italo-francese trovano un muro

Utente: milena
30 / 3 / 2011

Roquebrune Cap Martin è il primo comune d'oltralpe. Una piccola cittadina francese con poco piu' di diecimila anime, che oggi ha proprio l'aria di non voler essere disturbata.

E' questo il messaggio che respiri in città, ed anche questo che la gendarmerie francese ti fa capire al confine ferroviario con Ventimiglia.

Proprio perchè queste città vogliono essere disturbate il meno possibile attraversando la frontiera stradale (quella a mare) e autostradale della Genova-Nizza la Polizia e la Gendarmerie quasi sembrano non esserci...sembrano, ma in realta' sono monitorate costantemente e i reparti dislocati dove non si notano ad un primo sguardo.

Chi riesce a scappare dall'isola-prigione di Lampedusa per raggiungere il confine con la Francia, si ritrova bloccato a Ventimiglia. Anche se, in questo momento di scontro diplomatico tra Italia e Francia, la polizia italiana chiude volentieri un occhio per farli passare oltre la vecchia dogana, quella francese invece attua i respingimenti. Nessuno vuole farsi carico di questi esseri umani ed anche a Ventimiglia, come nel caso di Lampedusa, non si interviene seriamente per dare un minimo di accoglienza.

Ogni giorno che passa aumentano le presenze dei ragazzi di Tunisi a Ventimiglia con la speranza di poter raggiungere familiari e amici, che vivono oltralpe.

Sono fermi alla stazione ferroviaria della cittadina di confine, costretti a dormire per terra perchè la sala d'attesa è chiusa e lo sono persino i servizi igienici(solo due gabinetti vengono aperti ciclicamente). Una situazione insostenibile.

Nella giornata di ieri le autorità hanno deciso di trasformare i locali della vecchia dogana in sala d'accoglienza ma...niente brande, né coperte, solo qualche sedia su cui riposare tra un tentativo di viaggio e l'altro lungo il confine.

Manca tutto, come nelle emergenze, servono a poco i dibattiti consiliari e servono le azioni, immediate e primarie.

Khaled è un medico palestinese un compagno di strada di questi e di altri anni,l'aria autorevole e lo sguardo profondo, ci siamo conosciuti alla fine degli anni '90 c'era anche lui a Ventimiglia quando lottavamo contro l'europa di Schengen che si riuniva a Parigi e qualche anno più a Nizza.

C' era sempre lui a sostenere e tessere le reti relazionali che permisero l'insediamento della comunità Kurda a Pietrabruna (Imperia) a seguito della primavera che esplose in Kurdistan per l'arresto di Abdullah Ocalan.

Khaled ha chiuso il suo studio medico, tutti i giorni parte da Imperia per recarsi a Ventimglia, insieme al c.s. La Talpa e l'Orologio e mondo associazionistico della provincia tentano in condizioni estreme di soddisfare i bisogni primari di centinaia di persone, in continuo e costante aumento.

Il 2 aprile saremo tanti, noi con loro e loro con noi, per far sentire a Ventimiglia e all'Europa che vogliamo un euromediterrano dei diritti per tutti, per aiutare Kalhed a dire "Bienvenue, WELCOME" cosi come lui fa quotidianamente con tutti quelli che sono giunti n questi giorni. Non sappiamo cosa succederà nelle prossime ore e nei prossimi giorni e oltre il 2 aprile.

Quel che è certo è che il fronte della guerra si declina nei paesi occidentali, sui respingimenti alle frontiere e che questa cosa non puo essere accettata e riguarda tutti.

Domenico Chionetti
Comunità San Benedetto al Porto, Genova
aderente alla campagna Welcome