Trieste – Il Governo americano incontra gli studenti per raccontare “bullshits”

Secondo l'ambasciatore americano la popolazione di Vicenza sosterrà d'accordo sulla costruzione del Dal Molin

Utente: folletto
27 / 6 / 2009

Una farsa, un teatrino per far credere di essere interessati a sentire il parere dei giovani ed essere disposti a rispondere alle loro domande sulla politica estera degli Stati Uniti d'America. Questo è quello che si è svolto giovedì 25 giugno a Trieste nel primo giorno del g8-esteri, un incontro blindato dalle regole assurde, in primis l'obbligo di iscriversi specificando l'unica domanda ammessa per persona e l'impossibilità di uscire una volta entrati.

Dalle 12 alle 15 i partecipanti – accuratamente selezionati dai presidi di facoltà e da chissà chi altro – sono rimasti in ostaggio all'interno della “Mib school of management”, quasi dovessero essere loro ad aspettarsi un interrogatorio: evidentemente la tentazione di costruire nuove guantanamo non abbandona mai l'establishment USA.

Dopo i saluti di rito sono iniziate le domande degli studenti e fra queste spunta non casualmente anche una domanda sulle intenzioni degli Stati Uniti riguardo alla costruzione del Dal Molin a Vicenza.

La domanda suonava più o meno come segue:

“The former President of USA, Bill Clinton, has recently said that the world has always been more impressed by the power of our example than by the example of our power. Accounting for that, and for the fact that tens of thousands of citizens in Vicenza asked recently for a referendum about the military base, and that the 4th of July has been declared by the presidio permanente the Vicenza's indipendence day.. what are your perspective about the Ederle base there?”

La risposta dell'ambasciatrice USA Elisabeth Dibble è stata “we will go on with the building of the base: in spite of the protests of a minority, we are sure that the population will support the base in time also because we are creating new job opportunities”.

Non una grande novità, certamente, e nemmeno una risposta particolarmente brillante. Il governo USA, nonostante il preteso “nuovo corso” Obamiano, sembra incapace di pensare che una popolazione possa scegliere invece dignità e giustizia “difendendo la terra dalle basi di guerra”.

Dopo ciò nessun'altra domanda è stata ammessa, con evidenti segni di nervosismo e un certo scontento degli studenti “selezionati” né il fatto è stato menzionato dai resoconti della stampa.

Il 4 Luglio faremo in modo di dare alcuni nuovi elementi di riflessione al governo USA.