All’alba di giovedì 26 maggio un gruppo di nazisti ha assaltato Casa delle Culture, prendendo a picconate la porta e squarciandola, lasciando scritte naziste e svastiche ovunque.
Il gruppetto di nazisti non è riuscito a sfondare e dare fuoco alla porta come avrebbe voluto, ma il gesto resta incredibilmente grave.
È cosi che vanno le cose: mentre si fa campagna d’odio per guadagnare i voti dell’ultradestra, le parole diventano realtà.
I click su facebook diventano picconi, le parole diventano pietre, i flirt diventano amori consolidati. Per opportunismo o strategia si inizia strizzando l’occhio a fascisti e razzisti e non si torna indietro. Troppo spazio e troppo riconoscimento è stato dato e si sta dando in questa città a compagini fasciste e razziste.
C’è stato chi l’ha fatto esplicitamente, come la Lega, i
suoi alleati e il suo candidato sindaco Di Piazza.
E c’è stato chi l’ha fatto implicitamente, avvallando e dando legittimità a discorsi
e iniziative che di ambiguo avevano ben poco, vedendo tra le loro fila
esponenti ben conosciuti della Lega e dei fascismi locali.
Ci riferiamo alle vicende dell’estate scorsa, dai topolini
in poi, che hanno visto coinvolta parte significativa della sinistra
istituzionale o meno.
Ci riferiamo a troppe ambiguità e omissioni lungo tutto l’inverno su ogni
questione che riguardava i migranti.
E ci riferiamo al silenzio assordante verso i discorsi esplicitamente razzisti
e di incitamento all’odio della campagna politica ed elettorale, che fossero
verso i migranti o che fossero verso i movimenti sociali.
Il livello si è alzato al punto che qualsiasi cretino si
sente legittimato a scherzare sul nazismo e farci sopra della nostalgia, in
pubblico e senza vergognarsi – anzi venendo scusato con indulgenza.
E che qualsiasi cretino si sente legittimato a prendere un piccone in mano.
Anche considerando solo l'ultimo mese in Italia innumerevoli aggressioni fasciste e roghi a strutture di accoglienza di chiara matrice razzista.
Non è un gioco né una fissazione, al contrario di quello che parte della sinistra chic si ostina a ripetere, attaccata all’illusione renziana delle sorti magnifiche di una società 2.0 tutta liberismo, mercato e siti web ultrafashion.
Quell’illusione sta annegando nel suo spritz di coltura, tra le macerie e la barbarie di una società 0.0 nella quale le peggiori pulsioni vengono facilmente cavalcate dalle destre più becere a suon di nazionalismi, sciovinismi e razzismi vari.
Noi non ci stiamo, né ci facciamo intimidire.
La questione non è fascisti contro Casa delle Culture.
La questione è la barbarie contro l’umanità, il buio della storia contro il futuro.
Riguarda tutte e tutti, e non è il momento né di nascondersi, né di tirarsi indietro bensì di prendere parte.
È con queste motivazioni che vogliamo creare da subito un'occasione di condivisione e scambio.
Domani, venerdì 27 maggio, ritroviamoci tutti in Casa delle Culture per un aperitivo sul ponte a partire dalle ore 18:00. Cancelleremo le becere tracce lasciate sulla facciata.
Vi invitiamo inoltre sabato 28 maggio alle ore 18:00 al Caffè San Marco (https://www.facebook.com/events/1729236690678678/) all’incontro organizzato dagli attivisti della campagna #overthefortress sul tema delle politiche europee di militarizzazione e chiusura delle proprie frontiere e l’avanzata di gruppi di estrema destra in numerosi paesi europei.
Sabato 4 giugno dalle ore 12 pranzo sociale assieme a Refugees Welcome to Trieste, come ultimo incontro prima dell'estate assieme ai migranti che hanno partecipato al Bazar e ai corsi di italiano in Casa delle Culture.