Treviso, questura: vizi di forma e vizi di sostanza

11 / 3 / 2014

Oggi è arrivata una bella notizia: il TAR del Veneto ha annullato il foglio di via dalla città di Treviso di un giovane militante del collettivo ZtlWakeup! La motivazione dell’annullamento fa riferimento ad un vizio di forma ma mette chiaramente in luce la prassi illegittima della Questura. Il foglio di via infatti è stato emesso il 21 novembre 2013 ma è stato notificato quasi due mesi dopo, il 13 gennaio 2014: il Questore cioè si è precostituito un provvedimento (che dovrebbe essere a carattere di urgenza) ma l’ha tirato fuori dal cassetto dopo due mesi, in piena vertenza per gli spazi sociali all’ex-Filt occupata. Anziché lasciare che si sviluppasse, come in tutte le città civili, la dialettica, aspra ma democratica, con l’Amministrazione Comunale, la Questura ha voluto intervenire dichiarando “socialmente pericoloso” uno studente di Ponzano che lotta per gli spazi sociali. Ci ha rimediato l’ennesima brutta figura…

Questa pratica di Questura e Prefettura di entrare a gamba tesa nelle vicende politiche della nostra città l’abbiamo vista innumerevoli volte attraverso azioni intimidatorie come i fogli di via, denunce improbabili come quella della manifestazione in senso contrario quando fu commemorato Nelson Mandela, le dichiarazioni del Prefetto che legittimavano la molotov contro la Casa dei Beni Comuni in quanto frutto delle occupazioni illegali di ZtlWakeup! (sic!)

Oggi, pur con la bella notizia della cancellazione del foglio di via, arriva una nuova provocazione: numerose attiviste di Ztl sono state convocate in questura e schedate (con fotosegnalamento ed impronte digitali) come criminali, per aver, lunedì scorso, protestato contro le provocazioni degli antiabortisti fuori dall’Ospedale di Treviso.

Ancora oggi leggiamo che a Roma una ragazza di 28 anni, affetta da una malattia genetica, è stata costretta ad abortire nel bagno di un ospedale di Roma perché tutti i medici si sono dichiarati obiettori. La protesta di lunedì 3 marzo davanti all’Ospedale Ca’Foncello voleva precisamente denunciare questo tipo di violenze assurde a cui le donne sono ancor oggi sottoposte, affinchè non accadano mai più, e per respingere le provocazioni di chi, mascherandosi con la preghiera, vuole legittimare la privazione del diritto di scelta delle donne da parte del racket dei medici obiettori (che poi magari sono gli stessi che l’aborto te lo fanno a pagamento nelle strutture private, pagando profumatamente!).

Guarda caso ieri i talebani integralisti si sono fatti spalleggiare dai fascisti, che bel quadretto!

E oggi scende in campo la Questura, ancora una volta al loro fianco, notificando una denuncia addirittura per violenza privata, ma scherziamo?

Se nel foglio di via annullato c’era un vizio di forma, all’Appiani c’è un grave vizio di sostanza, la sostanza di una Questura che entra nel gioco politico al fianco dell’estrema destra, scavalcando le istituzioni locali, la magistratura ed anche il buon senso.

Comunque, lo ripetiamo, l’era degli Sceriffi a Treviso è finita…