Dalla Tribuna di Treviso del 16 giugno 2012

Treviso - Le tute blu sulla Pontebbana «Sì all’articolo 18, no a Monti»

Susegana, 500 lavoratori nel lungo corteo scandito da slogan. Volantini agli automobilisti Anche cinesi tra i manifestanti. Dalla Fiom un appello all’unità sindacale contro la riforma

16 / 6 / 2012

SUSEGANA E adesso? «Serve lo sciopero generale», come proclama il grande striscione di apertura del corteo. Dopo aver vinto la “battaglia del Piave”, con 500 lavoratori che attraversano il “fiume sacro” dicendo che «da qui non passa lo straniero», la Fiom chiede alla Cgil e agli altri sindacati di scendere in campo contro la riforma Fornero. «Il successo sta nella partecipazione a questa e alle altre manifestazioni in provincia, ma soprattutto» commenta Manuela Marcon, della segreteria provinciale del sindacato, «nel larghissimo consenso ricevuto dagli automobilisti che, nonostante fossero stati sacrificati a lunghe code, si sono tutti dichiarati d’accordo con noi».

Nemmeno uno ha protestato per il disagio? «Solo tre». Le tute blu hanno presidiato, ieri mattina, il centro di Ponte della Priula, e in particolare il ponte sul Piave, dove, tra le 8 e le 9.30, si sono schierate quelle della Electrolux, della Modular, di De Longhi, Climaveneta, Nardi elettrodomestici, Permastelisa, Irca, Sipa, Silca, Rica, Veneta Nastri, Sirex, Somec, Cma, Casagrande, ed altre ancora. A Castelfranco Veneto sono scesi in sciopero, contemporaneamente, e hanno manifestato i lavoratori della Berco insieme ai rappresentanti sindacali della Fiom Cgil delle Aziende metalmeccaniche della Castellana e del Montebellunese : Fraccaro, Breton, OXA, Ecoflam, Faber, Aristarco, Agef, CE Electro, Dihr, GGP, OMP, Isoltec, Fisher e Paiker. Numerosi, anche in questo caso, i partecipanti, più di 300. Sulla statale Feltrina, di fronte al loro stabilimento, hanno fatto sit-in i 94 lavoratori della S.S.P., minacciati dalla chiusura dello stabilimento, con eventuale trasferimento nel Pordenonese, e che pertanto rischiano di aggiungersi alle migliaia di lavoratori della provincia che hanno perso il posto di lavoro nell'ultimo periodo. Agitazioni anche alla Sanmarco Group di Altivole, per quella che la Cgil ha denunciato come attività antisandecale; i dipendenti sono una trentina.

L’appuntamento principale si è svolto sul Piave. «No Monti, sì articolo 18», si legge in un megacartello. Sotto accusa, con Monti e la Fornero, anche parte del Parlamento e lo stesso presidente Napolitano; stando almeno ad un altro cartello, portato da un lavoratore di colore dell’Electrolux. Sono numerosi gli operai immigrati; tra loro anche un gruppo di cinesi, con tanto di bandiera della Fiom. I sindacalisti di questa categoria hanno accompagnato i 500 lavoratori, in testa i delegati Fiom del “gigante del freddo”, da una sponda all’altra del Piave, occupando una buona parte della strada e lasciando il traffico refluire in quella restante. Ad ogni automobilista è stato consegnato un volantino, con i motivi della mobilitazione e la richiesta dello sciopero generale. «Chiediamo al Parlamento» riferisce Marcon «di annullare le leggi che mettono in discussione i diritti e la democrazia nei luoghi di lavoro e il diritto alla contrattazione collettiva a partire dalla richiesta di cancellare l’art. 8 che attacca la democrazia nei luoghi di lavoro. Chiediamo una legge sulla rappresentanza che garantisca, nell'applicazione dell'art. 19 dello Statuto dei diritti dei Lavoratori, i requisiti del pluralismo sindacale e della rappresentatività previsti dalla nostra Costituzione».

Altri temi? La ovvia contrarietà ai licenziamenti ed un “no” rotondo alla delocalizzazione, che immiserisce, non solo occupazionalmente, il territorio. Nessun incidente, durante le 4 ore di sit -in.

di Francesco Dal Mas

Tribuna Treviso 16 giugno 2012

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Intervista a Loris Scarpa - Fiom Treviso