Treviso - Il modello TreviCoop: caporalato e truffa ai danni dei lavoratori

12 / 1 / 2011

 Abbiamo appreso dai giornali della condanna a 5 anni del sig.Liso, responsabile della Trevicoop di Treviso, per essersi intascato 430.000 euro ed aver fatto fallire la cooperativa.

 Tra il 2003 ed il 2004 circa 80 lavoratori migranti, soci lavoratori della Trevicoop, si erano rivolti all’ADL COBAS di Treviso per rivendicare i loro diritti: dopo aver lavorato per quella Cooperativa, non avevano ricevuto lo stipendio. Per diversi mesi il titolare (che chiaramente aveva fatto intestare tutto a dei prestanome) aveva promesso di pagare ma poi è scomparso nel nulla!

 Questa Cooperativa è stata un esempio eclatante dello sfruttamento bestiale del modello trevigiano: come un moderno “caporale” affittava lavoratori ad altre aziende, le quali per anni hanno approfittato di lavoratori usa e getta, i tanto vituperati immigrati. Altro che finalità sociale delle Cooperative!

Nel frattempo il Sig.Liso si è intascato i soldi (centinaia di migliaia di euro) mentre i lavoratori, senza stipendio, hanno perso la casa per non poter pagare l’affitto o non hanno potuto rinnovare il permesso di soggiorno (grazie alla legge Bossi-Fini).

 Anche allora, come adesso con la crisi, dicevano “non ci sono soldi”, la “liquidità”, la “congiuntura” e amenità varie, mentre i lavoratori stavano a secco e loro si mangiavano la torta.

La vicenda Trevicoop ancora una volta dimostra la vergogna del sistema dei soci lavoratori delle Cooperative, lavoratori di serie B, senza diritti, utilizzati per gli interessi delle grandi aziende, esposti ad una precarietà estrema, senza alcun ammortizzatore sociale e con delle controparti, le Cooperative stesse, che si fregano i soldi e poi scompaiono nel nulla.

 Dall’altra parte ci mostra un verità inconfutabile: i soldi ci sono, la ricchezza che si produce è più che sufficiente per tutti, ma mentre “manager”, banchieri e pescecani vari intascano milioni di euro, i lavoratori devono tirare la cinghia “per colpa della crisi”.

 Per una giusta redistribuzione della ricchezza, che la crisi la paghino i ricchi!

ADL-Cobas  Treviso