Il fatto: la notte tra
domenica 19 e lunedì 20 un ragazzo si accorda, su un comune sito di incontri,
per un appuntamento dichiaratamente gay. Il punto di incontro è il Parco di
Maso Ginocchio. Vista l'ora tarda e il posto isolato, il ragazzo propone invece
il vicino supermercato Orvea. Giunto in bici poco dopo, trova ad aspettarlo un
gruppo di circa 6-7 persone pronte ad aggredirlo. Capita la situazione di
pericolo, gira subito la bici allontanandosi velocemente. Quindi, dopo esser
stato fischiato, viene inseguito fin sotto casa da una macchina bianca con a bordo 3 dei ragazzi del
gruppo.
Questa aggressione, a sfondo evidentemente
antiomosessuale, copia alle lettera i raid seriali dei naziskin nella Russia di
Putin: un episodio gravissimo che deve essere denunciato e condannato
pubblicamente. Da mesi ormai assistiamo ad una campagna populista che semina
odio e paura attaccando i programmi di educazione al genere e la proposta di
legge sulle unioni civili. Ricordiamo, ad esempio, il volantinaggio di Fratelli
d'Italia davanti alle scuole contro la cosiddetta “ideologia gender”, usando la
foto scattata per denunciare il suicidio della ragazza transgender Leelah
Alcorn è stata trasformata in un volantino a sfondo fascisteggiante, in cui ci
si scagliava contro ogni tipo di educazione al genere e alla diversità.
I toni oscurantisti della destra e
dell'associazionismo ultracattolico legittimano e alimentano la violenza e la
discriminazione. Costituiscono un attacco alla libertà e al diritto
all’autodeterminazione delle persone gay, lesbiche, transessuali e queer, così
come delle donne che non si conformano al ruolo di “spose sottomesse”
(citazione di un notissimo testo caro alla destra ultracattolica). Sono un
attacco agli ideali di liberazione e uguaglianza che dovrebbero sempre
orientare la vita pubblica e sociale.
Ancora una volta si passa dalla violenza delle
parole a quella dei fatti, con l’ennesima aggressione squadrista in città.
Non ci facciamo intimidire e sabato riaffermiamo
che non c'è spazio per discriminazioni, minacce e agguati.
Rivendichiamo lo spazio pubblico e le strade per
ribadire che vogliamo Trento Città Aperta all'espressione di tutte le
soggettività, i corpi e le identità.
Appuntamento sabato 24 ottobre 2015 alle ore 16:00
in Piazza Pasi con le nostre biciclette (mezzo di liberazione!) e i nostri
colori.
Quello che è accaduto domenica notte non è una
questione privata, ci riguarda tutte e tutti. Come staffette partigiane,
saltiamo in sella alle nostre biciclette, in segno di solidarietà al ragazzo
aggredito (e scappato in bici), attraversando e liberando gli spazi in cui è
avvenuto l'agguato. Pedaliamo, balliamo, urliamo in corteo da Piazza Pasi fino
a raggiungere il supermercato Orvea.
Noi non abbiamo paura, il nostro orgoglio e le
nostre vite eccedenti non si faranno fermare da nessun tentativo di
sopraffazione: continueremo a lottare e a riempire di desideri e
autodeterminazione questa città.
Rete Contro i Fascismi Trento
Profilo fb: Osservatorio contro i fascismi Trentino
AA - Südtirol
Mail: retecontrofascismitrento@gmail.com
Trento è libera e paura non ne ha - sabato 24 ottobre ore 16 in Piazza Pasi
La manifestazione organizzata dalla Rete contro i Fascismi dopo l'agguato antiomosessuale avvenuto nella notte tra domenica e lunedì
23 / 10 / 2015
