Diritti, uguaglianza e autodeterminazione per tutt*. Contro le veglie della paura, contro omo-transfobia, contro sessismo e misoginia: contro tutti i fascismi e la loro violenza.
Ancora una volta, sabato 7 marzo le Sentinelle in piedi, un
franchising con un ottimo brand e generosi finanziatori, sarà in piazza
con una delle sue veglie, silenziose ma non per questo meno violente,
per ribadire pubblicamente il consueto messaggio politico di odio,
intolleranza e oscurantismo.
L’attacco delle Sentinelle non è certo
sporadico o isolato, ma si inserisce in un quadro di sante alleanze ben
più ampio. Un esempio su tutti: il convegno “Difendere la famiglia per
difendere la comunità”, tenutosi a Milano il 17 gennaio, organizzato
dall’area del più bieco oltranzismo cattolico e tenutosi all’interno
della sede della Regione, con la benedicente presenza del Presidente
Roberto Maroni e con tanto di esibizione del marchio Expò. D'altra
parte, sarebbe ingenuamente ottimista pensare che il Trentino sia al
riparo da questo genere di rigurgiti.
Oltre alle ben veglianti Sentinelle, molti e inquietanti sono i segnali di questi mesi:
- a Volano il 29 gennaio scorso la associazioni integraliste
cattoliche “La Torre” e “ProVita” hanno tenuto un’iniziativa pubblica
dal titolo “Vita e Famiglia. Crisi dell’Occidente e rinascita
dell’Oriente?”. Le associazioni invitano a riconoscere nientemeno che
nella Russia di Putin (nota per la sistematica persecuzione delle
persone omosessuali) un faro di civiltà, contro la decadenza
dell’“ideologia gender e degli aborti selettivi”. Tutto questo con la
partecipazione alla serata dei consiglieri provinciali Rodolfo Borga e
Claudio Cia, tra i più strenui oppositori della legge contro
l'omo-transfobia in discussone in Consiglio provinciale;
- negli
stessi mesi, sempre a Trento, i “bravi ragazzi” di Casa Pound, quando
non impegnati a picchiare, accoltellare e minacciare, organizzavano
presso la propria sede (che, lo ricordiamo, è ancora aperta) la
proiezione de “Le vestali del Duce”, documentario dedicato al Servizio
Ausiliario Femminile voluto nel ‘44 da Mussolini. Gli stessi giovani
camerati si fanno generosamente promotori di una campagna sulla
retribuzione per le neo-madri dall’evocativo titolo “È tempo di essere
madri”, il cui contenuto populista scimmiotta le retoriche di “quando
c’era lui” e le donne stavano al posto loro, quello di “spose e madri
ideali”, ben protette dal focolare domestico (focolare in cui, sia detto
per inciso, santamente si consuma la metà degli italici stupri);
-
il 7 febbraio a Trento, invitato dal “Movimento per la vita”, tornerà
Mario Adinolfi, l'ospite d'onore del convegno milanese e fondatore del
quotidiano “La Croce – contro i falsi miti di progresso”. Nell'evento
dal fuorviante titolo “La forza rivoluzionaria della tenerezza”, molto
probabilmente verrà snocciolata l'ammuffita ideologia adinolfiana contro
la dittatura del “pensiero unico”: dove la moglie deve essere cristiana
e sottomessa (ma lui è per la parità!) il preservativo è un inutile e
fastidioso orpello da non utilizzare, l'aborto e la procreazione
medicalmente assistita sono spacciati come i veri e unici mali del
nostro tempo (per non parlare dei matrimoni same-sex, delle adozioni da
parte di coppie omoessuali e dell'educazione affettivo-sessuale nelle
scuole).
Impossibile non scorgere nell’intreccio di queste trame un disegno
politico che si sta facendo sempre più chiaro: un’idea di società
reazionaria, in cui si rinsaldano gli storici legami tra destra
istituzionale, galassia neo-fascista e cattolicesimo oltranzista. Tutto
questo, nel silenzio complice di tanta parte delle forze di governo (ai
più vari livelli).
Un disegno politico la cui legittimità culturale
purtroppo cresce e colpisce. Colpisce le persone lesbiche, gay,
bisessuali, transgender e transessuali, allo scopo di bloccare ogni
possibilità di riconoscimento di diritti di cittadinanza, accesso al
welfare e uguaglianza. Colpisce, oggi come ieri, le donne, il loro
diritto alla libertà e all’autodeterminazione, in un paese in cui, a
suon di Movimenti per la vita e obiettori di coscienza, sono riusciti a
far diventare l’interruzione di gravidanza un’odissea
medico-istituzionale umiliante e violenta.
Un disegno che colpisce il
diritto alla formazione nella scuola pubblica, mobilitando anche lì
l’oltranzismo contro la fantomatica “ideologia del gender” e contro ogni
tipo di educazione all’affettività, alla sessualità, alla conoscenza e
libera sperimentazione di sé (immaginate che sciagura, se un giorno
insegnassimo alle bambine e ai bambini che possono essere liber* di
scegliere che cosa vogliono essere e fare della loro vita!).
Un
disegno che colpisce tutte e tutti coloro che si riconoscono in un’idea
di società libera, solidale, aperta e realmente antifascista.
Se per
queste ragioni il quadro italiano sembra più che proccupante,
fortunatamente non mancano processi di cambiamento e di opposizione ai
fondamentalismi fan ben sperare. Basti pensare alla vittoria della
resistenza cura a Kobane che da una parte ha respinto l'avanzata dei
truci integralisti dell'Isis, dall'altro ha mostrato al mondo intero che
il fondamentalismo si combatte attraverso l’autogoverno e
l’autodeterminazione politica, sociale e di genere.
Crediamo per questo che sia importante incontrarsi, discutere su come
vogliamo opporci alle Sentinelle in piedi il 7 Marzo e costruire una
piazza colorata, festante e politica nei contenuti, che dica a questa
città come vogliamo il nostro presente e il nostro futuro.
Chiediamo
pertanto a tutte le realtà associative, sindacali, partitiche, al mondo
della scuola, a tutte le individualità che credono nella necessità di
lanciare un segnale per un Trentino libero e solidale di partecipare
all'assemblea indetta il 10 Febbraio alle ore 20.30 presso la Sala
Circoscrizionale di Via Perini.
Rete contro i fascismi