Trento - Bloccato il Frecciargento nel giorno dell'apertura al pubblico del Tunnel di base del Brennero

Le realtà che lottano contro il Tav del Brennero rilanciano per il corteo del 14 novembre nel capoluogo trentino

5 / 10 / 2015

Domenica 4 ottobre a Mules, Südtirol c'è stata l'ennesima giostrina di sponsorizzazione del TAV. Anche quest'anno ai cantieri del Tunnel di Base del Brennero c'è stata la giornata di apertura al pubblico. L'intenzione dei proponenti dell'opera era quella di dimostrare che nessuno contesta la bontà del progetto di alta velocità lungo l'asse del Brennero.

Ma i comitati trentini No Tav non ci stanno e infatti, nel corso degli ultimi mesi, sono state numerose le iniziative di opposizione diretta alla realizzazione dell'opera, tra cui i blocchi delle trivelle di Marco di Rovereto e di Mattarello. Per ricordare che l'opposizione all'opera è sempre viva, oggi si sono recati alla stazione dei treni di Trento per bloccare il Freccia Argento diretto al Brennero.

Alle 14.07, all'arrivo del treno in stazione, oltre una cinquantina di attivisti NoTAV hanno fatto irruzione sui binari e utilizzando le loro bandiere hanno bloccato il treno per alcuni minuti, mandano un chiaro messaggio a chi sul TAV continua a speculare: il TAV dal Trentino non passerà!

Di fronte alla sordità delle istituzioni i comitati rilanciano la mobilitazione dandosi appuntamento in piazza il 14 novembre, ad un anno dall'acquisto collettivo di un appezzamento lungo il previsto tracciato della nuova linea.

Tra gli intenti del corteo c'è quello di svelare alla cittadinanza l'ennesima bugia della Provincia Autonoma di Trento: non è vero che il TAV “lo vuole l'Europa”, è invece una volontà tutta trentina! È infatti di poche settimane fa la notizia che persino l'UE ritiene che sia sufficiente il potenziamento della linea storica per sostenere lo spostamento del traffico merci da gomma a rotaia.

Come le grandi opere inserite nello “Sblocca Italia” (ad esempio la riproposizione dell’autostrada Valdastico Nord), il TAV impone un modello di sviluppo del tutto anacronostico, basato su devastazioni ambientali e sperpero di denaro pubblico, che soddisfa solamente gli interessi speculativi. Al contrario i comitati si fanno promotori di un modello totalmente diverso, un sistema che sia compatibile con la salvaguardia del territorio e con un utilizzo del denaro pubblico che punti al miglioramento delle condizioni di vita di precari, studenti e migranti.

L’appuntamento è al corteo del 14 novembre, la mobilitazione NoTAV è appena cominciata...

Di seguito il comunicato del Presidio NoTAV di Acquaviva Resistente letto durante l’iniziativa:

FUORI I DATI!

La mattina del 28 settembre, un gruppo di attivisti No Tav si è recato nella zona di Mattarello perché era stata avvistata una trivella sospetta, senza transenne né segnalazione.

Il direttore dei lavori, giunto in fretta da Bolzano perché chiamato dagli operai, ha spiegato che RFI deve allestire un cantiere di un anno per aggiungere un binario di sicurezza alla linea ferroviaria, lavori che non c'entrano con il TAV.

E' probabile che sia così, e pensiamo che sarebbe davvero sfacciato se i "dati" di quel carotaggio "travasassero" nel progetto preliminare del TAV. Ma siccome di balle ne abbiamo sentite tante (vi ricordate l'assessore Gilmozzi che diceva che la trivella a Marco, funzionale al TAV, serviva per le.....barriere antirumore), e siccome le istituzioni sostengono che la popolazione è favorevole al TAV, pretendiamo che Provincia e RFI pubblichino i progetti delle trivellazioni funzionali al TAV, dopo che la mobilitazione popolare dell'ottobre 2014 le aveva fermate.

Altrimenti ogni trivella sarà sospetta e passibile di blocco.

Tenere nascosti i progetti è segno di disprezzo per la popolazione e di debolezza. Chi è sicuro della bontà dei propri progetti li espone pubblicamente.

Anche la balla secondo cui il TAV Verona-Monaco lo vuole l'Europa ha ormai le gambe corte. Di fronte alla possibilità che non si finanzino le "tratte di accesso" al tunnel di base del Brennero (cioè 70 km di gallerie solo in Trentino) è la Provincia di Trento a chiedere i soldi per un'opera devastante e inutile (persino in Europa si sostiene ormai che la linea attuale è sottoutilizzata).

Pretendiamo la pubblicazione dei siti dove sono previsti i carotaggi e i tempi di realizzazione.

Siamo gente cocciuta. E le levatacce non ci fanno paura!

Trento - Immagini dall'iniziativa