Terza giornata della Carta di Lampedusa

Video-racconto dell'assemblea conclusiva

2 / 2 / 2014

Si sono concluse con l'assemblea svolta domenica mattina le giornate della Carta di Lampedusa.

La stesura definitiva della Carta è online e la si può trovare sul sito del Progetto Melting Pot Europa

L'incontro è iniziato con l'intervento di alcune donne e madri dell'isola, impegnate perchè i diritti come la salute e l'istruzione vengano garantiti pienamente a tutti in questa terra di confine. E' stata poi la volta del rappresentante tunisino di Terra per tutti, che ha portato la voce dei familiari di chi è morto nel Mediterraneo e riaffermato che queste stragi devono finire e le frontiere dell'Europa vanno aperte.

Un impegno comune ha attraversato gli interventi dell'assemblea: ampliare la sottoscrizione della Carta di Lampedusa come orizzonte condiviso, farla vivere nei territori, nelle mobilitazioni in tutta Europa. Primo obiettivo un milione di firme  che si riconoscano nella Carta, a partire da chi l'ha già sottoscritta in questi giorni a Lampedusa e costruendo al più presto gli strumenti per renderla sottoscrivibile ovunque.

Molti gli interventi, i contributi in un'assemblea che non voleva rappresentare una sintesi, ma invece aprire un percorso. Per questo in tanti hanno proposto di ritrovarsi ancora in di più a Bologna alla fine di marzo.

Un commento con Nicola Grigion di Progetto Melting Pot alla conclusione dell'incontro.

In molti si sono soffermati sulla necessità di dare corpo materiale alla chiusura di ogni tipo di struttura detentiva per migranti, come affermato nella Carta, a partire anche dal contributo che la lotta per la chiusura definitiva dei Cie in Italia può portare in tutta Europa.

Con questo spirito è stata presentata la manifestazione proposta a Roma il 15 febbraio per la chiusura del Cie di Ponte Galeria.

E' veramente arrivato il momento in Italia di chiudere tutti i Cie, dopo che intere regioni non ne hanno mai visto l'apertura grazie alle lotte e negli ultimi mesi le rivolte dei migranti e l'azione dei movimenti hanno portato alla chiusura di Bologna, Gradisca e Milano che non devono più riaprire.

Così come è importante impegnarsi perchè non esistano più strutture dove la libertà e la dignità dei migranti viene calpestata, come sottolineato, in particolare, gli interventi delle realtà siciliane, che hanno presentato l'iniziativa del 16 febbraio contro il mega Cara di Mineo. 

Video "Voci contro i Cie": Neva Cocchi (TPO Bologna), Giansandro Merli (Esc-Roma), Giovanna Vaccaro (Sicilia Borderline), Alfonso Di Stefano (Rete antirazzista catanese), Elio Tozzi (Sicilia Borderline), Santina Lombardo (No Muos), Domenica Grillo (forum Antirazzista Palermo), Genni Fabrizio (Tenda per la pace e i diritti Gorizia)

Costante il richiamo alla necessaria dimensione europea che le mobilitazioni devono avere, a partire dalla proposta di mobilitarsi il Primo  marzo, scegliendo slogan comuni, come ha detto la delegazione di Lampedusa in Hamburg che manifesterà il 1 marzo ad Amburgo. 

Un nesso lega le politiche di militarizzazione alle politiche contro i migranti, come ricordato nell'intervento dei No Muos, che il Primo Marzo manifesteranno contro l'impianto a Niscemi.

Costruire mobilitazioni europee, capaci di fare forza comune contro le politiche della Fortezza Europa. Questo hanno ribadito in molti prospettando appuntamenti da costruire insieme.

Così come ha detto Hagen di Welcome2Europe proponendo il percorso delle European Carovan March per essere a Bruxelles il 25 e 26 giugno.

Ricordate anche le connessioni da costruire con le mobilitazioni generali per un'altra Europa, come la proposta della settimana d'azione europea, lanciate da Blockupy prima delle elezioni dal 15 al 22 maggio.

La Carta dunque come un'occasione per allargare e rendere sempre più reali le battaglie a livello europeo, come ha ricordato Sara di Vienna "Refugees Protest Camp".

Affermare nella pratica i diritti scritti nella Carta, così come avviene con le occupazioni di stabili da parte dei rifugiati nelle ultime settimane da Ancona a Padova, a Rimini, collegandosi alle lotte per il diritto all'abitare, per il reddito come avviene con il protagonismo dei lavoratori migranti nelle lotte della logistica, ha affermato Manila Ricci dell'Adl Cobas.

La Coalizione Ya Basta e un Ponte Per .., hanno presentato la Carovana sulle rotte dell'euromediterraneo, che avrà la prima tappa contemporaneamente in Libano, Tunisia e Turchia proprio per contribuire alla conquista dei diritti e della libertà di movimento.

Tanti i contributi e gli spunti per rendere concreto quello che viene affermato nella Carta di Lampedusa, come si può vedere nella registrazione completa dell'assemblea. 

L'assemblea si conclude quando parte il volo da Lampedusa con a bordo i primi attivisti che lasciano l'isola. Nello zaino di tutti qualcosa in più.

Le giornate della Carta di Lampedusa

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    Assemblea conclusiva delle giornate della Carta di Lampedusa