Terni - Fino all'ultimo bullone

Venerdì 17 ottobre sciopero generale di 8 ore indetto da tutti i sindacati e 20.000 persone in piazza contro i tagli che Thyssen Krupp vuole attuare nelle acciaierie ternane (537 lavoratori in mobilità e piano di risparmi da 100 milioni)

17 / 10 / 2014

Questa mattina dai cancelli dell'Ast di Terni è partita una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di più di 20.000 persone. Tutta la città di Terni ha sostenuto i lavoratori e le lavoratrici delle acciaierie, abbassando le saracinesche di tutti i negozi ed attività e scendendo in piazza al loro fianco. Numerosissimo lo spezzone degli studenti medi che, davvero insieme a tutta la piazza, al momento degli interventi sul palco da parte dei dirigenti dei maggiori sindacati italiani, ha dato vita ad una fortissima contestazione.

Il corteo di oggi, nonostante l’eterogeneità della sua composizione è riuscito a dimostrare, unito e determinato, il rifiuto a credere ancora a chi millanta sostegno, ma in realtà è complice di chi applica le direttive europee.

La mobilitazione generale di oggi arriva dopo l'annunciato fallimento, nella settimana scorsa, di una trattativa mai nata al ministero dello sviluppo economico e la conseguente conferma da parte della Thyssen Krupp di riaprire le procedure di mobilità per circa 550 persone.

A questa notizie, già venerdì scorso, le lavoratrici e i lavoratori dell'Ast sono entrati compatti in sciopero per l'intero giornata, accompagnati e sostenuti dall'intera città in corteo dalla Prefettura all'occupazione dei binari della stazione, fino alla sede del PD locale e al palazzo del Comune.

Ma anche nella giornata di ieri, l'intero stabilimento è stato nuovamente bloccato per sciopero a causa di un ulteriore taglio del 20% sul costo delle commesse applicate alle ditte esterne; a questo è seguito un corteo fino a Palazzo Spada, dove è stata occupata la sala del Consiglio Comunale.

Tutto questo, mentre è in atto in questi giorni l'inutile e falso dibattito tra il governo Renzi e i maggiori sindacati sull’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, già di fatto smantellato e svuotato di qualsiasi significato, dalla riforma Fornero prima e da quella Poletti (il JobsAct) poi, con il beneplacito di tutte le forze politiche e sindacali.

Quello che si sta verificando nel nostro territorio così come nel resto del Paese ci conferma che, oltre a non cedere ai ricatti imposti dalle politiche di austerity che stanno sempre più precarizzando le nostre vite, dobbiamo tendere a generalizzare le lotte ed interconnetterle individuando nuovi percorsi e nuovi spazi che rispondano adeguatamente al momento che stiamo vivendo.

Per questo crediamo che, costruire ed allargare nuovi percorsi di lotta insieme a tutti e tutte i lavoratori, gli studenti, i precari e i non lavoratori, sia l’obiettivo concreto da perseguire che avrà come tappa intermedia la giornata del 14 novembre con lo Sciopero Sociale.

 

“Vivere lavorando o morire combattendo”

 CSOA EX MATTATOIO - PERUGIA

Immagini dello sciopero e del corteo

I fischi alla segretaria CGIL Camusso

Intervista ad Oreste Scalzone