Svezia - Resisti Showan

Militante del movimento contro sessismo e omofobia svedese viene accoltellato durante un'aggressione neonazista.

13 / 3 / 2014

La sera dell’otto marzo, dopo la manifestazione “Riprendiamoci la notte”, che rivendicava  una Malmö libera da sessismo e omofobia, quattro manifestanti sono stati aggrediti e accoltellati da un gruppo di nazisti.

Uno dei compagni colpiti, il giovane Showan, impegnato nella lotta contro razzismo e omofobia nel mondo del calcio, si trova ancora in coma e lotta tra la vita e la morte in ospedale.

La risposta antifascista è stata forte ed immediata: il giorno dopo si scatena sui social media un imponente tam tam di solidarietà e migliaia di persone scendono in piazza a Malmo, Stoccolma, Lund e altre città svedesi per stringersi vicino a Showan e per affermare che non si lascerà nessun spazio ai nazisti, per strada come in parlamento, in Svezia come in Europa. 

Come approfondito nel comunicato questa vicenda palesa lo stretto legame che intercorre tra le organizzazioni neonaziste europee e il contesto apertosi in Ucraina, che si afferma terreno di organizzazione e sperimentazione per le destre nazionaliste, da Alba Dorata in Grecia fino a Svenskarnas Parti in Svezia. 

Riportiamo qui sotto il comunicato dell’associazione “Allt åt alla":   

La notte dell’otto marzo diverse persone sono state aggredite nel centro di Malmö da nazisti appartenenti a Svenskarnas parti (Il partito degli svedesi). E’ successo proprio dopo una manifestazione notturna contro la violenza sulle donne, in occasione della giornata internazionale della donna. Una persona è sotto cura intensiva in ospedale con gravi danni alla testa e altri tre hanno ferite da coltelli nelle braccia e nei polmoni, tra questi anche un membro di Förbundet Allt åt alla (L’associazione Tutto per tutti). I nazisti hanno cercato vittime nelle vicinanze della manifestazione dell’otto marzo. In altre parole l’attacco non è stata una coincidenza.

L’aggressione ai manifestanti non può neanche essere vista come un avvenimento isolato. L’incendio alla scuola popolare di Kvarnby in ottobre 2013 è stato l’inizio di un escalation della violenza nazista a Malmö. Diversi spazi della sinistra hanno subito attacchi e un membro dell’associazione SSU (Organizzazione giovanile della Socialdemocrazia) a gennaio è stata aggredita da due uomini che le intimavano di non diffondere il proprio pensiero politico. Anche in altri territori sono stati identificati nazisti nelle vicinanze delle manifestazione della giornata internazionale della donna.

Il 25enne gravemente ferito che attualmente è in coma all’ospedale è una figura importante della lotta contro omofobia e razzismo nel mondo del calcio ed è un tifoso di Malmö FF. Si trratta di uno dei fondatori dei “Tifosi contro l'omofobia”. Per questo motivo poco tempo fa è stato esposto sul sito Realisten, sito di riferimento di Svenskarnas parti.

Arrivano informazioni da parte di persone presenti durante l’attacco che indicano Andreas Carlsson, membro della dirigenza di Svenskarnas parti, come partecipante del tentativo di omicidio. E’ stato visto mentre attaccava i femministi con un coltello. Andreas Carlsson è uno dei membri di Svenskarnas parti che è andato a Kiev come “Volontario per l’Ucraina” per sostenere la presa di potere del partito nazionalista Svoboda. Alcuni della delegazione svedese sono rimasti lì per essere arruolati nell’esercito ucraino, mentre Carlsson   è tornato solo qualche giorno prima dell’otto marzo insieme ad un altro gruppo.

Non solo Säpo (il servizio di sicurezza svedese) ma anche la polizia ordinaria hanno ignorato la violenza dell’estrema destra, presentando il tentato omicidio come “rissa tra avversari estremisti”. Questo succede meno di sei mesi dopo che un altro partito nazista, Svenskarnas Motståndrörelse, ha programmato l’attacco alla manifestazione antirazzista a Kärrtorp.

Appare con chiarezza che la minaccia fascista contro la Svezia e l’Europa, contro singole persone e movimenti sociali, non venga presa sul serio. Né il governo, né Säpo e la polizia, sono stati capaci di dimostrare una chiara strategia contro questa tendenza. La violenza fascista non deve mai essere ridotta a una rissa giovanile o letta come un fenomeno di estremismo. Dobbiamo osservare come i partiti fascisti stiano assumendo sempre più potere politico in Europa, e come questo stia dando una spinta ai partiti equivalenti in Svezia. Dobbiamo denunciare la gravità delle visite che i gruppi nazisti svedesi hanno fatto da Jobbik in Ungheria, Svoboda in Ucraina e Alba dorata in Grecia, come addestramenti di guerriglia con armi da fuoco.

Oggi sono responsabili della violenza per le strade. In settembre partecipano alle elezioni parlamentari.