Sul 12 e 13 ottobre: studenti e universitari liberi, pensanti e ribelli.

A cura dei Coordinamenti Studenti Medi di Padova, Vicenza, Treviso, Mestre-Venezia

15 / 10 / 2012

 La scuola è ricominciata, e noi siamo tornati nelle piazze. Quello che è avvenuto negli ultimi giorni nelle nostre città è il segnale di un nuovo ciclo di mobilitazioni , l’inizio di qualcosa di inaspettato e di travolgente.

Il 12 Ottobre abbiamo aderito alla mobilitazione nazionale lanciata dei sindacati studenteschi: abbiamo raccolto questo appello consapevoli delle difficoltà e dei rischi di questo momento politico, così complicato e caotico. Ma il 12 ottobre in piazza a Venezia, Padova, Vicenza, Treviso e in tante città del nord est c’erano migliaia di studenti, migliaia di ragazzi la cui determinazione e voglia di lottare si è trasformata in incredibili manifestazioni, blitz, occupazioni. Il 12 ottobre è stato per noi il primo passo di quello che vediamo come un nuovo ciclo di lotte che investe tutto il mondo dell’istruzione e della formazione. Nonostante le componenti sindacali e partitiche abbiano tentato di riproporre la consumata dinamica della sfilata, gli studenti hanno dimostrato, con i numeri, quale era invece il sentimento condiviso: gli studenti, uniti e ribelli, si sono ripresi le strade delle città nonostante i divieti della polizia, sanzionando banche ed istituti di credito in segno di protesta contro le politiche “lacrime e sangue” imposte da chi invece dovrebbe pagare la crisi di tasca sua.

Venerdì 12 ottobre gli studenti si sono ripresi le loro città: l’hanno fatto senza chiedere il permesso, di fronte ad un paese che restava col fiato sospeso aspettando altre cariche, altre repressioni, come quelle viste durante le manifestazioni studentesche di una settimana fa, con il ministro dell’Istruzione che si augurava un utilizzo più ampio del “bastone” piuttosto che della carota. Invece il 12 ci siamo ripresi le strade e le piazze delle nostre città, ignorando i divieti della polizia. Ci siamo riusciti perché eravamo tanti e determinati. E da quì vogliamo ripartire, per costruire una serie di grandi mobilitazioni che scuota la scuola e l’università dalle fondamenta.

Già, l’università: perché sabato 13 siamo tornati in piazza insieme agli studenti universitari. A Venezia in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico a Ca’ Foscari erano attesi Mario Draghi e Francesco Profumo, il primo, il presidente della Bce uno dei grandi fautori dell’austerity e della spending review, vero portavoce di queste politiche finanziarie in tutta Europa, il secondo ministro dello stesso governo monti, responsabile di tagli al diritto allo studio, all’istruzione ed alla ricerca. Draghi addirittura avrebbe dovuto ricevere in premio 15 mila euro in denaro, in una situazione in cui paradossalmente i soldi dell’università vengono regalati a chi la sta distruggendo. Studenti, ricercatori e precari si sono conquistati la propria partecipazione alla cerimonia: nonostante i blocchi e le brutali cariche che abbiamo subito, una delegazione è riuscita ad entrare nel teatro Malibran per richiedere che quei soldi venissero trasformati in 4 borse di studio. Siamo poi partiti in corteo attraversando l’intera città.

Abbiamo bloccato le nostre città, abbiamo scelto come studenti di lanciare un segnale forte e determinato a questo paese e al governo: dal 12 ottobre vogliamo far partire un nuovo ciclo di lotte, di vertenze, di mobilitazioni ed occupazioni che attraverserà le nostre scuole e le nostre città. Non possiamo accettare che le politiche di austerity, tagli e privatizzazioni continuino a distruggere giorno dopo giorno il nostro futuro.

Solo lottando insieme, in tanti, liberi e pensanti, possiamo conquistarci il diritto ad avere un futuro 

Coordinamento Studenti Medi - Padova
Coordinamento Studenti Medi - Venezia Mestre
Coordinamento Studenti Medi - Treviso
Coordinamento Studentesco - Vicenza e Schio
Assemblea Studenti - Trento
Autogestito Scoordinamento Studentesco - Trieste