Continua il lavoro di rete per la difesa della 180 incontrando e aprendoci alla città, alla società, cercare così di far conoscere il mondo del disagio mentale, dipinto sempre più spesso, dalla cronaca e dall’informazione dei media, attraverso un legame indissolubile tra salute mentale e violenza.
Caffè Basaglia, Radio La Colifata e la Comunità Soteria, con la rassegna Malati di niente, lavorano in questo senso, per dimostrare che la “pericolosità sociale” del “malato mentale” è una menzogna, una pericolosa mistificazione della realtà. Franco Basaglia era un famoso psichiatra. Il suo nome e’ legato alla legge 180, la Basaglia, appunto, per cui sono stati introdotte importanti trasformazioni nei trattamenti psichiatrici e la revisione dei manicomi. Il Caffè Basaglia invece e’ un locale accogliente nel cuore di Torino [www.caffebasaglia.org], e porta questo nome perché, tra le altre cose, da’ lavoro ad alcune persone con sofferenza psichica, aiutandoli a reinserirsi nella società. Un loft con pareti colorate, ambienti spaziosi, dove ci si sente a casa; si mangia, si beve, si ascolta musica, ma soprattutto, li’ le persone sono un po’ speciali, e ognuno ha una storia da raccontare.
Hugo Lopez di Radio La Colifata [www.lacolifata.org] è rimasto a Jesi per due mesi (ospite dell’associazione Ya Basta!) da dicembre a febbraio 2010, dove oltre ad essere stato fra i relatori dell’ incontro della Rassegna Malati di Niente, si è fermato per fare uno scambio di esperienza e lavorare nelle attività del Centro diurno e del Centro Sollievo, nell'Atelier e nel giornalino di Capo-Horn, ma anche nelle trasmissioni di Radio TLT "Radice di Banana" e "Luigi".
Domenica 18 gennaio Hugo è stato ospite a Torino di Caffè
Basaglia, accompagnato da operatori e attivisti di Jesi, hanno
interloquito in un'incontro molto partecipato dove è stato proiettato
il materiale video "colifato" sottotitolato in italiano grazie
al lavoro fatto a Jesi da operatori e associazioni di volontariato coinvolte
in questa avventura.
Il video, e a seguire l'intervento di Hugo , racconta la straordinaria
esperienza di "Radio la Colifata" che trasmette dai
giardini dell’Ospedale neuropsichiatrico “J. Borda” di
Buenos Aires.
Una voce di libertà e speranza che ha fatto proseliti e che ha conquistato
anche il cantante franco-spagnolo Manu Chao, ormai fan di questa
esperienza . Hugo è una persona intelligente, divertente e creativa,
nell'accezione riduttiva del termine è un paziente, nella realtà è
una colonna di questa esperienza che punta alla riscoperta di spazi
comuni e della capacità di costruzione collettiva.
L'incontro di Torino, oltre a raccontare la esperienza di Radio La
Colifata di Buenos Aires, e del lavoro fatto da Malati di Niente,
ha avuto la possibilità di allargare ancora questa rete per la difesa
della 180. Perchè la prevenzione e la salute mentale è un tema che
riguarda tutti, nessuno si deve sentire fuori e non coinvolto, perchè
il lavoro di rete per una prevenzione è quello della contaminazione
culturale della promozione della salute mentale attraverso la valorizzazione
delle diversità e intervento sociale sul territorio, perchè i diritti, la libertà e la dignità sono terapeutici.
“Che cos’è “salute mentale”?”
– Incontro internazionale a Trieste dal 9 al 13 Febbraio 2010
Ridurre a una pagina una
miriade di discussioni è praticamente impossibile. Partiremo allora
dalle conclusioni. A tirare le fila del discorso, la «Carta di Trieste».
Il documento, sottoscritto dalla rete degli operatori sociali, si domanda
come attualizzare la libertà terapeutica proposta da Basaglia. Ne esce
un elenco di punti programmatici, volti a rimettere in discussione «il
ruolo che oggi il potere attribuisce al sistema del welfare». L'obiettivo
è di aprire una nuova campagna proprio in questa fase storico-politica
in cui si mette in discussione la Legge 180 rispolverando la vecchia
logica custodilistica-manicomiale.
E’ stato dichiarato, e con la nostra partecipazione abbiamo verificato, che questo non era un tradizionale convegno psichiatrico ma un crocevia di storie, di pratiche, esperienze, studi e ricerche: una sorta di forum destinato a riunire e a valorizzare le più diverse reti che in oltre quarant’anni si sono formate – in Italia e nel mondo – attorno alle questioni suscitate dalla chiusura dei manicomi e dalle pratiche di contrasto all’esclusione. L’ Incontro ha offerto spazi e un minimo di infrastrutture per discutere insieme su temi, domande, suggerimenti e proposte.
Con cadenza quasi decennale, dal '77 Trieste ha chiamato a raccolta
le “forze vive” per continuare un percorso che non avrà mai fine.
Un cammino non lineare, cosparso di domande, di donne e uomini che continuano
chiedersi perché. E quando le questioni hanno a che fare con la realtà,
soprattutto quella istituzionale, il chiedersi insieme cos'è e perché
è così e non altrimenti, ha una forza inaspettata.
Tantissime e tantissimi hanno risposto con entusiasmo all'invito, inviando
proposte e messaggi, obbligando a estendere la mappa dell’Incontro,
di volta in volta aggiungendo nuovi workshop, modificandone altri, realizzando
in queste giorni uno scambio di grande speranza.
“Nella nostra debolezza in questa minoranza che siamo, noi non possiamo vincere perche è il potere che vince sempre. Noi possiamo al massimo convincere, nel momento che convinciamo noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di cambiamento difficile da recuperare" Franco Basaglia