Spagna - Le marce della dignità, le giornate di sciopero degli studenti ed ancora nuove iniziative nel fine settimana

Non si ferma la protesta contro l'austerità del governo e la repressione

28 / 3 / 2014

Da sabato scorso con le Marce della dignità le proteste in Spagna stanno crescendo sia contro le misure di austerità del governo sia contro la repressione con cui si vuole cercare di fermare la mobilitazione.
I tre giorni di sciopero fatti dagli studenti con blocchi delle attività universitarie, si sono conclusi con le manifestazioni che hanno visto una ampia partecipazione in tutte le città spagnole. Le iniziative continueranno nei prossimi giorni e per sabato è revista una nuova iniziativa di "rodea el congreso" contro la repressione al M22.
Continua anche la discussione su come costruire momenti di sciopero generale di tutta la cittadinanza così come è stato proposto nelle Marce di sabato prossimo.
APPROFONDIMENTI
In migliaia di studenti scendono in piazza contro la riforma del governo
Madrid - 50 studenti fermati durante il blocco dell'Università
Le riforme sociali e del mondo del lavoro in Spagna
Spagna - Le marce e la settimana più lunga

Da Diagonal il racconto della serata del 27 marzo a Madrid

Il centro di Madrid ha vissuto questa sera la seconda manifestazione studentesca della giornata contro la  Ley Orgánica de Mejora de la Calidad Educativa (LOMCE), i tagli al settore, l'eliminazione delle borse di studio e l'aumento delle tasse universitarie. Mentre alla mattina migliaia di persone - 20.000 secondo il Sindicato de Estudiantes (SE), l'organizzazione che ha convocato il corteo - hanno attraversato le vie tra Plaza de Carlos V e Puerta del Sol, l'appuntamento della sera ha fatto un percorso simile a partire dalle17:30. Tutte e due le proteste si inquadrano nella seconda giornata di sciopero convocata nel settore sociale.

La protesta era stata convocata alle 18.00 in Plaza de Neptuno dalla Plataforma Regional por la Escuela Pública de Madrid (PREPM), –formata da CCOO, UGT, STEM, FAPA, Francisco Giner de los Ríos, MERP e la stessa SE– con lo slogan ‘¡No a los recortes!¡No a la LOMCE!’. Alla convocazione si sono unite anche altre organizzazioni come  Tomalafacultad, collettivo che integra diverse assemblee che si trovano nelle diverse università pubbliche madrilene e che avevano dato appuntamento mezz'ora prima alla glorieta de Carlos V.

E' stato questo lo spezzone più numeroso della convocazione, aperto da due striscioni con scritto ‘Las becas son un derecho, la precariedad delito’ e ‘Juntas sí se puede, movimientos estudiantil en lucha, defiende tu futuro, UAM en huelga’. Attorno alle 18.00 le centinaia di studenti che camminavano dietro questi due striscioni si sono uniti in plaza de Neptuno al centinaio di persone che aspettavano il suo arrivo e l'inizio della convocazione del PREPM.

Così i manifestanti hanno sfilato fino al Ministerio de Educación, in cui era prevista la conclusione della protesta.

Senza motivo, un ampio dispositivo delle Unidades de Intervención Policial (UIP), formato da varie decine di furgoni del Cuerpo Nacional de Policía, è intervenuto in varie occasioni durante la notte. Il primo momento di tensione c'è stato vicino al Ministero, alla confluenza tra le vie Alcalá e Gran Vía, quando centinaia di studenti hanno cercato i bloccare la strada. Anche se non hanno conseguito il loto obiettivo, hanno letto in mezzo alla strada un comunicato in cui hanno denunciato “lo smisurato intervento poliziesco nella Ciudad Universitaria e il fermo di 54 compagni detención ”.

Molto critico con la delegata del governo, Cristina Cifuentes, e con il rettore della Universidad Complutense de Madrid, José Carrillo, dal comunicato Tomalafacultad ha chiesto le dimissioni di tutte e due. Inoltre hanno stigmatizato il comportamento della polizia come "ingiustificato e violento" e "che cerca di infondere paura negli studenti che protestano pacificamente in difesa dell'educazione pubblica". Hanno richiesto inoltre l'assoluzione di tutti i fermati " e la “la creazione di borse di studio di emergenza che dia soluzione alle necessità di tutti gli studenti". 

Una volta arrivati al Ministerio de Educación, in calle Alcalá, la tensione è andata aumentando e la manifestazione si è diretta verso Puerta del Sol, dove gli studenti hanno fatto un'assemblea.

Durante l'assemblea, sotto la sorveglianza di UIP, si è deciso di bloccare la Gran Vía.

A plaza de Callao sono riusciti a fare quello che avevano deciso e ci sono stati nuovi momenti di tensione, specialmente dopo l'arrivo della  Bici Crítica, una iniziativa che si fa ogni ultimo giovedì del mese nella capitale in difesa dell'uso della bicicletta e a cui partecipano migliaia di ciclisti.

I ciclisti hanno manifstato il loro appoggio agli studenti e questo ha provocato alcune piccole cariche da parte degli agenti.

Anche se la manifestazione è stata dissolta a questo punto, gli scontri sono continuati in vari punti della città durante buona parte della notte, arrivando anche alla zona della stazione di Atocha, nel quartiere di Lavapiés e alla Puerta de Toledo.

Tratto da: