Sotto una buona stella

Utente: Flavia
16 / 12 / 2010


“But you've never seen fire until you've seen Pele blow”

Saranno state le stelle cadenti durante il tragitto di ritorno. Sarà che le previsioni astrali per il 2011 indicano cambiamenti sociali epocali. Sarà che sul bus che ci riportava a Bologna ascoltavo un album dedicato alla dea hawaiana Pele, signora dei vulcani, della distruzione e della creazione. Sarà anche per questo che la sensazione di aver messo in moto energie potenti e straordinarie mi arriva chiara e forte.

Ho iniziato a capirlo dal numero enorme di telefonate e mail a cui avevamo risposto nei giorni precedenti per riempire gli autobus. L'avevo intuito ascoltando e raccontando le proteste che in questi mesi hanno attraversato le piazze d'Italia: Terzigno, L'Aquila, Pomigliano, Melfi, il 16 ottobre, le settimane contro il Ddl Gelmini, il 30 novembre. Quegli studenti che si riprendevano i monumenti di tutta Italia, bloccavano le stazioni, i porti, le autostrade con lucida determinazione. L'ho visto nelle strade di Roma il 14 dicembre 2010.

Ho visto precari, studenti delle scuole superiori, universitari, artisti, commesse, attrici, ricercatori, neo mamme, musicisti, operatori di call center, terremotati, informatici, operai, vegani, migranti, donne, uomini, gay, lesbiche. Ho visto quindicenni, ventenni, trentenni, quarantenni. Ho visto i loro occhi di tutti i colori, con un unica luce nello sguardo che brillava chiaramente sotto il freddo sole di dicembre e diceva: siamo qui per pretendere il nostro futuro.

Ho visto una democrazia raggirata e violentata, rinchiusa in una gabbia a Montecitorio e imprigionata da aguzzini mafiosi dentro una zona rossa invalicabile. Ho visto un potere famelico che staccava assegni per comprare voti parlamentari e schierava blindati, manganelli e lacrimogeni.

Ho visto la rabbia di chi vede la propria speranza per il futuro svilita e calpestata con superficiale arroganza. Ho visto l'indigazione nell'essere sbeffeggiati mentre la vita di tutte e tutti veniva svuotata di importanza di fronte a tre voti. Ho visto lo sdegno di chi si vede sottrarre la propria speranza nel domani.

Ho visto la reazione: potente, pura e detonante. Migliaia di sogni, di desideri, di passioni che insieme rifiutano questo scempio. Corpi e menti che camminano accanto reimpiendo nuovamente di significato queste nostre vite appese al filo della precarietà, dei ricatti, del non futuro. Una ricchezza comune di differenti pensieri, linguaggi, modi che uno accanto all'altro diventano l'unica via possibile per costruire una storia diversa, fatta di diritti, dignità, libertà, beni comuni, socialità, accoglienza, solidarietà.

Questa energia, dilagante come un'esplosione finalmente ha invaso il campo di una partita troppo importante per restarne tagliati fuori. In palio ci sono le nostre vite e la possibilità di viverle in un mondo che ci appartenga ancora. Dalla nostra parte anche le dee, i movimenti astrali e le stelle cadenti.

Roma - 14 dicembre 2010 - Foto di Gastrika