Solidarietà al Laboratorio Zeta sgomberato

Basta sgomberi! Basta repressioni! Vogliamo spazi di libertà!

20 / 1 / 2010

In queste ore stiamo assistendo ad un pesante attacco al Laboratorio Zeta di Palermo. Dopo nove anni di occupazione, nei palazzi del potere si è deciso di porre fine, manu militari, ad un’esperienza di autogestione e socialità in una città problematica e complessa come il capoluogo siciliano.

La necessità e l’importanza dei percorsi aperti dal laboratorio, sono testimoniate dalle centinaia di persone accorse per difendere quello spazio, opponendosi con i loro corpi alle cariche delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa. Donne e uomini, palermitani e migranti hanno dato vita ad una resistenza inaspettata, che ha paralizzato le vie del centro.

Questa è la prova che il Laboratorio Zeta non è solo l’edificio che le autorità hanno voluto vuoto e degradato, ma una comunità che ora lotta e resiste, e che presto troverà una nuova casa dove dar vita ai propri desideri. A loro va la nostra solidarietà e complicità.

I fratelli e le sorelle del CS TPO, Bologna

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Solidarietà al laboratorio Zeta dai centri sociali del Nordest.

C’hanno provato per l’ennesima volta e per l’ennesima volta si sono trovati di fronte alla determinazione di chi non accetta la chiusura di un’ esperienza così forte ed importante quale quella degli spazi sociali nei nostri territori.

La volontà di difendere e continuare i nostri percorsi di indipendenza e libertà, contro chi vorrebbe vederci servili e funzionali a questo sistema, non può essere fermata.

Possono provare ad intimidirci, possono sgomberarci, possono arrestarci, ma non ci fermeranno, perché la nostra voglia di cambiamento, il nostro sogno collettivo, va oltre ed eccede i loro dispositivi securitari.

Lo si è visto con molta chiarezza nella risposta allo sgombero dei fratelli e delle sorelle del laboratorio Zeta, uno spazio che ha saputo dimostrare la capacità di attraversare le contraddizioni del proprio territorio tracciando un alternativa concreta e possibile.

Uno spazio che ha saputo parlare il linguaggio di tutti coloro che non ci stanno, di tutti coloro che per primi pagano la crisi globale e i meccanismi di sfruttamento dei propri territori. Dai migranti ai giovani precari fino a chi vuole costruire un’alternativa in un territorio splendido, ma complesso quale quello siciliano.

Il laboratorio Zeta ha dimostrato grazie alla sua determinazione che i manganelli della polizia, la sua violenza ed ignoranza non ci fanno paura.

La nostra voglia e determinazione continuano oltre le mura fisiche di uno spazio, pervadono le strade, contaminano ciò che incontrano, con la voglia anche di farsi contaminare.

Creedy: Muori! Muori! Perché non muori! Perché non muori!
V: Sotto questa maschera non c'è solo carne, sotto questa maschera c'è una idea, Creedy... e le idee sono a prova di proiettile!

Il laboratorio Zeta R-Esiste

Noi non abbiamo paura!

Centri Sociali del Nordest

Liberi perché Indipendenti!