Liberi tutti subito!

Solidarietà agli arrestati dagli Studenti medi del Nord Est

Utente: stefano
9 / 7 / 2009

Lo dichiariamo fin da subito che i 21 arresti, avvenuti il 6 luglio, in tutta Italia nell’ambito dell’inchiesta partita dalla procura di Torino sugli scontri avvenuti al G8 dell’università il 19 maggio, non arresteranno l’Onda e tutto ciò che essa comporta: libertà, condivisione e socialità fra tutti coloro che realmente vivono la scuola.

Come studenti medi rifiutiamo la situazione dei nostri fratelli e sorelle rinchiusi nelle carceri o posti agli arresti domiciliari. Nel padovano 4 persone sono state raggiunte da un mandato d’arresto, due delle quali sono tutt’ora irreperibili dalle forze dell’ordine. Credono di poterci fermare, credono di metterci paura ma la vera paura è nelle menti di chi siede ai grandi vertici.

All’alba dei lavori del G8 all’Aquila questa vergognosa operazione di polizia cerca di criminalizzare un movimento composto da studenti, genitori, insegnanti e personale scolastico. Già molti rettori di varie università italiane hanno preso posizione contro gli arresti e le perquisizioni considerando il tutto una mossa politica del governo. Gli arresti voluti dal min. Maroni hanno come obiettivo quello di terrorizzare gli ambienti universitari e studenteschi che nei mesi scorsi sono stati protagonisti di un caldo inverno all’insegna della protesta alla riforma Gelmini. L’Onda è produzione di saperi liberi, di controcultura e di una rete nazionale degli studenti... pensano forse di fermare tutto ciò con 21 arresti?

Si sbagliano di grosso: l’Onda non s’arresta, è già tornata nelle piazze e resterà a fianco di tutti i compagni sequestrati. Le accuse fatte sono infondate, ridicole e non hanno ottenuto altro effetto se non di unirci e renderci più forti contro uno Stato che vuole annientare i movimenti sociali.

La Digos con i suoi cani blu ha fatto irruzione per ben due volte al festival di radio Sherwood, luogo da sempre libero da qualsiasi divisa, dal proibizionismo e dal razzismo. Anche il centro sociale Askatasuna di Torino ha ricevuto lo stesso trattamento e nelle stesse giornate è stato annunciato lo sgombero entro pochi mesi del centro sociale padovano Pedro. In tal modo cercano di reprimere questi spazi di critica politica e aggregazione sociale. Se per loro sfondare un cancello, perquisire e sequestrare dei compagni, è garantire sicurezza, per noi rappresenta una provocazione e un attacco ai diritti fondamentali di tutti noi.

Siamo una cosa unica, con una parte di noi rinchiusa in cella ci sentiamo tutti meno liberi. Quello che è successo potrebbe accadere ad ognuno di noi, siamo tutti complici dei “reati” contestati ai nostri fratelli. Se realmente volete fermare l’Onda dovete arrestarci tutti!

In questi giorni di tensione le iniziative in solidarietà agli arrestati si susseguono in tutt’Italia, sintomo questo di una forte volontà da parti di tutt@ nel voler riabbracciare e nel voler continuare il percorso di lotta con tutti i fratelli e le sorelle arrestate.

Ricordate, chi sogna non s’arresta.
Ridateci i nostri compagni!
Liberi tutti, liberi subito!

Studenti medi del Nord Est