Sincronizziamo #10O e #16O

In movimento!

7 / 10 / 2014


Il #10O decine di città italiane saranno scosse dall'entrata in scena di decine di migliaia di giovani studenti e studentesse medie in sciopero; da Trieste e Rimini, da Ancona a Padova, da Trento a Bologna ed in tutti i nostri territori i collettivi degli studenti medi si prenderanno le città inaugurando il loro autunno con lo striscione “tutto gratis, tutti liberi, tutti uguali”.

La sincronizzazione di questo messaggio vuole cogliere lo spirito del tempo, aprire una grande “consultazione di movimento” contro la riforma renziana della scuola, gettare ponti di cooperazione nel conflitto verso altri pezzi della società precaria ed in crisi.

Tutto gratis, perchè la formazione deve essere un sistema eccellente, pubblico, gratuito e questa gratuità deve essere un nuovo paniere di beni e servizi -dai trasporti ai libri, dalla casa a viaggi di istruzione; tutti liberi perchè gli studenti e le studentesse non vogliono che le loro scuole divengano come le fabbriche di Marchionne, in cui la pedagogia è sbirresca e la polizia perquisisce gli studenti fino nei bagni; tutti uguali perchè ogni scuola deve essere eccellente, indipendentemente dal fatto che sia in centro a Milano o a Ballarò a Palermo, contro ogni gerarchizzazione e privatizzazione, siano licei od istituti tecnici, e perchè molti studenti che scenderanno in piazza sono cittadini a cittadinanza negata, perchè sono nati in italia ma la legge li rende illegali al compimento del 18esimo anno di età.

Il #10O in piazza vi saranno decine di migliaia di precari in formazione, sospesi tra un diritto educativo precario e spesso negato ed un futuro occupazionale senza garanzie e senza opportunità, in cui si vorrebbe che fossero felici a lavorare per 3€ l'ora con la Garanzia giovani.

Le piazze in movimento saranno la loro consultazione e noi scommettiamo che partano per non fermarsi.

Il 16 ottobre è il giorno dello sciopero del comparto logistico, ovvero del settore del lavoro dipendente che ha espresso negli ultimi due anni lo straordinario ciclo di lotta che ha rimesso a tema l'autorganizzazione nel lavoro vivo, la processualità del sindacalismo sociale, la sperimentazione di pratiche incisive capaci di “fare male” ai padroni negoziando pezzi decisivi di reddito.

Lo sciopero è stato costruito da centinaia di delegati che in webconferencing il 21 settembre hanno approvato una piattaforma di lotta complessiva, che ha l'ambizione di fare vertenza su ogni aspetto del salario e dell'orario, che insiste molto sul salario indiretto, che vuole cancellare la truffa del socio-lavoratore e che reclamerà anche la difesa dell'Art.18 dello Statuto dei lavoratori. Per la composizione di classe della logistica il diritto a non essere licenziati senza “giusta causa” è spesso un miraggio all'interno di un sistema di sfruttamento fatto di cooperative che aprono e chiudono nello spazio di un appalto: conquistare la rigidità del posto di lavoro è una battaglia importante ed aperta, non è la difesa di un diritto acquisito che appare inutile solo a chi ha troppi soldi per porsi il problema di non essere arbitrariamente licenziato.

Saremo nei magazzini della logistica con i lavoratori e le lavoratrici in sciopero -padri e madri di chi avrà scioperato #10O?- perchè il divenire sociale dello sciopero si può immaginare innanzitutto partendo dai soggetti del conflitto in campo e quanto avverrà sarà utile anche per le giornate di iniziativa di novembre.

Sincronizziamoci, è un autunno in cui la composizione e circolazione dei conflitti possono essere decisive. Noi ci vogliamo provare fino in fondo.