Si riapre la procedura di licenziamento: GKN prosegue la sua "lotta di classe al rovescio"

1 / 12 / 2021

Dopo mesi di lotta, uscita ampiamente dai perimetri della fabbrica, GKN si appresta a riaprire la procedura di licenziamento per i 430 operai dello stabilimento di Campi Bisenzio. Una vicenda che sta diventando sempre più l’emblema di una “lotta di classe al rovescio”, come dimostrato dalla bufera apertasi dopo che lo studio legale LabLaw – capitanato dal consulente della Lega Francesco Rotondi - si è vantato sui propri social di aver ricevuto un premio dalla rivista di settore Top Legal per aver garantito “assistenza a Gkn per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti”.

«Per noi era preventivabile che Gkn Firenze su preparasse a riaprire la procedura di licenziamento da dicembre, probabilmente già da oggi. In questo modo i 75 giorni della procedura ricadrebbero nel periodo delle festività, dicembre e gennaio, quando il Paese si ferma per le festività e la mobilitazione è più difficile» afferma Dario Salvetti, delegato RSU che prosegue: «il Governo aveva tutto il tempo di intervenire con un decreto di urgenza o con un disegno di legge antidelocalizzazioni che impedisse per l’ennesima volta uno scempio simile».

Nel frattempo questa mattina è saltato l’incontro in cui gli operai avrebbero dovuto essere informati dall’azienda sul millantato piano di reindustrializzazione. Prosegue Salvetti: «Gkn si vanta di un processo di reindustrializzazione, che per noi è un raggiro potenziale, come del resto è già avvenuto  in questo Paese dove si fanno firmare cessazioni di attività e ammortizzatori per cessazione di attività con la promessa dell’arrivo di fantomatici compratori che puntualmente si ritirano una volta che fondo finanziario e multinazionale sono scappati».

Le richieste degli operai sono invece chiare da tempo e sono sempre state avanzate tanto nelle piazze che nei tavoli di negoziazione: «noi chiediamo garanzie chiare: prima si discuta del piano di continuità produttiva e occupazionale, del mandato di vendita che Gkn ha dato al suo advisor» afferma ancora Dariio Salvetti, «Tutto ciò avvenga sotto la supervisione del Ministero, di Invitalia, delle organizzazioni sindacali e dell’assemblea permanente dei lavoratori. Chiediamo che chi arriva mantenga lo stesso patrimonio di diritti conquistati in questi anni e gli stessi livelli occupazionali. Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro di Gkn, capace di tenere insieme un piano per la nazionalizzazione con una prospettiva concreta di reindustrializzazione del sito produttivo con la creazione di un polo pubblico per la mobilità sostenibile».

Le nuove notizie non scoraggiano gli operai né tutta la compagine che in questi mesi ha sostenuto la lotta: questa mattina è infatti previsto un presidio in Piazza Unità d’Italia a Firenze. «Una cosa non smetteremo mai di fare: dire a questo paese la verità. E chiedere a tutti di insorgere» scrive il Collettivo di Fabbrica sulla propria pagina Facebook. Ed è un pesante monito per chi crede di giocare a scacchi con la vita delle persone.