Si apre il processo ai NoDalMolin; tra i testi proposti Berlusconi, Prodi, Parisi

12 / 6 / 2009

Il 17 giugno si apre il processo contro i NoDalMolin chiamati in tribunale per l’occupazione della Prefettura del 16 gennaio 2008. La sera prima una fiaccolata sfilerà per le strade del centro cittadino per ribadire la condivisione e la complicità con una delle tante iniziative che hanno segnato il percorso del movimento che si oppone alla nuova base militare statunitense.

Difendere la propria terra e rifiutare uno strumento di guerra non è un reato; chi commette illegalità sta tra le fila dei promotori della nuova base statunitense. Il 16 giugno torneremo nelle nostre strade e nelle nostre piazze per ribadire l’assunzione collettiva di responsabilità verso la nostra città. Già al momento dei primi avvisi di garanzia più di seimila vicentini avevano sottoscritto una petizione di condivisione con l’occupazione della Prefettura; martedì prossimo, assieme alle fiaccole, indosseremo centinaia di T-shirt con la scritta "Anch’io ho occupato la Prefettura: siamo tutti colpevoli di amare Vicenza".

Il pool di avvocati che si è messo a disposizione dei NoDalMolin ha presentato al giudice la richiesta di convocare, in qualità di testi, oltre a numerosi testimoni che hanno visto l’azione, esperti tecnici, giuristi, giornalisti, personalità della cultura e dell’associazionismo che possano contribuire a ricostruire il contesto in cui si è svolta l’iniziativa, anche Arturo Parisi (già ministro della difesa), Romano Prodi e Silvio Berlusconi; i tre non hanno mai voluto venire a Vicenza a spiegare perché la città berica dovrebbe accettare l’imposizione di una nuova base militare. Al giudice ora spetterà la decisione di convocare o meno i testi indicati dalla difesa.

L’occupazione della Prefettura del 16 gennaio 2008 ha segnalato, dopo un anno dall’arrogante scelta di Romano Prodi, la volontà dei vicentini di continuare a difendere la propria terra dall’imposizione del progetto militare; e ha ricordato che la sovranità su un territorio appartiene alla comunità che lo abita, non a un governo incapace di ascoltare la voce delle donne e degli uomini della nostra città.

Occupare la sede locale del governo centrale ha significato esprimere la nostra determinazione a costruire il futuro di Vicenza; un futuro libero e indipendente dalle servitù militari e dall’economia di guerra.

Presidio Permanente, Vicenza, 12 giugno 2009