Stamattina
è stata sequestrata una parte della discarica di Chiaiano da parte dei
NOE dei carabinieri, a seguito dell’apertura dell’inchiesta della
Procura della Repubblica sulle presunte infiltrazioni camorristiche
nella gestione del sito. In particolare, per l’allestimento sarebbe
stata utilizzata argilla non conforme alle caratteristiche richieste,
prelevata da siti del salernitano, nonché proveniente dalla stessa cava
del poligono. Materiale inquinato e inadatto all’impermeabilizzazione,
che avrebbe permesso il passaggio di percolato nel sottosuolo,
inquinando quest’ultimo e non difendendo la falda acquifera sottostante
la quale, se non ancora inquinata, lo sarà a breve, non appena il
liquido tossico raggiungerà profondità maggiori.
Inoltre, sono stati
posti sotto sequestro anche i laboratori che avevano effettuato le
analisi prima dell’allestimento della discarica, per verificare quali
siano stati i parametri utilizzati per dare inizio ai lavori.
Inutile
dire che i cittadini e il Presidio Permamente contro la discarica di
Chiaiano e Marano avevano denunciato dall’inizio che i carotaggi e tutte
le analisi preliminari fossero irregolari, avevano richiesto la
caratterizzazione dei carotaggi stessi, richiesta che è stata più volte
respinta dietro le rassicuranti dichiarazioni dell’ARPAC e delle
istituzioni preposte.
Proprio per denunciare la superficialità delle
analisi, i cittadini occuparono la sede dell’ARPAC, ricavandone solo
denunce e criminalizzazione. Continua l’ipocrisia di istituzioni che,
dopo aver attuato una fortissima repressione sugli attivisti del
territorio, poi procedono a denunciare irregolarità già segnalate dai
cittadini e dai comitati. Molti attivisti sono ancora sottoposti a
misure restrittive della libertà: tali misure non hanno alcun
significato, se non quello di dimostrare che chi difende il proprio
territorio dallo scempio viene trattato come un criminale!
Ancora una
volta, la cronaca dimostra che i cittadini hanno soluzioni ed
alternative che non vengono prese in considerazione solo per interessi
economici e criminali!
Intanto stamattina, un altro gruppo di
attivisti, insieme ai cittadini di Giugliano in Campania, ha occupato la
stanza del sindaco Pianese, dopo che è stata data notizia della
riapertura della discarica di Taverna del Re: un altro territorio già
vittima dello scempio criminale ed istituzionale che adesso si vede di
nuovo proiettato nell’incubo di nuovi sversamenti, probabilmente
motivati dalla necessità di fingere una nuova “sparizione” dei rifiuti
prima dell’arrivo di Berlusconi, previsto venerdi prossimo.
E domani
la Rete Commons! scenderà in piazza per lo sciopero generale,
abbracciando le lotte dei lavoratori e dei precari: la vera
generalizzazione dello sciopero passa attraverso l’unione delle lotte
del mondo del lavoro e quelle in difesa dell’ambiente, perché solo
conducendo un movimento unico è possibile unire le forze e creare
alternative praticabili.
Presidio Permamente contro la discarica di Chiaiano e Marano
Rete Commons! per i Beni Comuni
Comitato civico cambiamo Mugnano
Sequestrata una parte della discarica di Chiaiano: ancora una volta i cittadini avevano ragione!
5 / 5 / 2011