È giusto opporsi, riappropiarsi del diritto di studiare, lavorare, abitare, spostarsi senza sottostare alla paura e al ricatto di chi saccheggia ciò che è pubblico e comune.
Lo sciopero del 28 ci riguarda tutt@ perché è uno sciopero contro un modello di società, fatta di individui in guerra gli uni contro gli altri, pronti a vendere diritti e beni pubblici e comuni.
Lo sciopero comincia da questo, dal dire collettivamente: noi il ...vostro profitto non lo paghiamo. Investiamo tutt@ in ciò che è pubblico e comune, non nel profitto privato sui bisogni di tutt@.
È necessario farlo insieme, collettivamente, come collettivamente le molecole d'aria soffiano a spazzare le nubi.
Molti, studenti, precari, lavoratori marchionizzati, non hanno i soldi da dare alle ferrovie, alle autostrade, agli autobus.
Costruiamo il nostro sciopero coralmente, a cominciare dal diritto a muoversi senza che qualcuno faccia profitto su un bisogno.. a cominciare dalle ferrovie s.p.a. che fanno milioni di utili vivendo di rendita sul nostro bisogno di muoverci e in cambio alzano le tariffe (non c'è la crisi per i loro azionisti) tagliano le linee, impongono la tav e fanno della mobilità una rendita invece che un investimento sociale.
Per questo, anziché andare alla
spicciolata, gruppetti in pullman o in auto, è giusto andare tutt@
insieme.
Venerdi 28, ore 8.10, stazione di Trieste