Schio- Se non ora quando?....Ragionare nella complessità

Riflessioni verso il 13 Febbraio 2011

11 / 2 / 2011

Lo “scandalo” suscitato dal “caso Ruby” e dai festini ad Arcore ha assunto in questi giorni diverse facce. L’immagine del modello incarnato da Berlusconi, dello spreco di soldi che nemmeno si preoccupa di nascondere e della mercificazione del corpo femminile, non può non sollevare indignazione, disgusto e rabbia. Tuttavia non basta un giudizio morale per esprimere la violenza che questo modello esercita. Non aiuta nemmeno la topica divisione del mondo femminile in sante e “poco di buono”. Anzi, sarebbe perfino riduttivo affrontare il problema secondo il solo sguardo di donna in quanto donna, dalla unica prospettiva dei rapporti di genere.

Il tanto dibattuto “berlusconismo”, non offende soltanto il genere femminile, ma ogni lavoratore, ogni studente, ogni immigrato, ogni clandestino, ciascuno costretto quotidianamente ad affrontare i grossi problemi che l’attuale momento impone.

Un tale spreco di denaro, ostentato senza vergogna, l’abuso di potere per difendersi e l’uso dei mass media a fini meramente personali, sono tutte questioni che riguardano disoccupati, cassaintegrati e lavoratori precari e chi si ritrova costretto ad accettare delle condizioni di lavoro insopportabili, per colpa di un ricatto, e si vede privato di tutti i diritti che credeva intoccabili. Il problema interessa tutti gli studenti che guardano il mondo della scuola e dell’università cadere a pezzi, ai quali è stato detto che non ci sono più risorse. Coinvolge tutti i clandestini e tutte le clandestine costretti a rimpiangere di non avere rapporti di parentela con uomini di potere dei loro paesi d’origine o di non aver potuto o voluto giocare le carta della seduzione e della sensualità con vecchi ricchi.

Naturalmente,  le vicende in questione e il sistema di potere che l’ha resa possibile insultano anche ogni donna, che affronta le fatiche di tutti i giorni per giungere con mille difficoltà a buone condizioni di vita.

La offende in quanto attraverso molte scelte politiche e indirettamente attraverso i modelli proposti la donna non è tutelata e nemmeno rispettata in ogni sua possibiltà di essere : mamma, moglie , lavoratrice, nonna,  prostituta , studentessa, immigrata, figlia, .....

Parlare di donne, in questo caso, non vuol dire proteggere l’innocenza di quelle perbene offese dall’immoralità di Berlusconi, ma significa parlare dei maltrattamenti che subiscono le clandestine rinchiuse nei CIE, delle difficoltà della diffusione della pillola RU486, di maternità viste le scarse politiche sociali a sostegno delle genitorialità, delle leggi sulla prostituzione, più dannose per le donne di strada che per gli uomini che le sfruttano e di molto altro, ma non è possibile far fronte a tutto questo separatamente.

Non è facile affrontare la questione dei rapporti di genere quando non si può più nemmeno parlare di distinzione di ruoli, nel momento in cui la specificità dell’essere donna si trova laddove differisce la modalità di indossare le stesse vesti. Non è semplice focalizzare il problema, perché ora è, meno che mai, possibile isolarlo. La mercificazione del corpo femminile rientra nel processo più ampio di appropriazione di vite e di corpi a cui il mercato sottopone tutti, fa parte di quello stesso modello sociale, in cui i rapporti produttivi prevedono l’anichilimento degli individui privati di ogni diritto. Per questo i rapporti di genere non costituiscono il nodo centrale a partire dal quale risolvere ogni male, ma si intersecano con tutte le altre questioni che riguardano ogni cittadino.

Rifiutare il modello di potere, di rappresentanza e di società che Berlusconi vorrebbe imporre, vuol dire anche e imprescindibilmente opporsi all’esempio di rapporti di produzione incarnato da Marchionne, respingere l’Università e la Scuola così come la Gelmini la vorrebbe,contrapporsi alle attuali politiche sull’immigrazione, non accettare la privatizzazione dei beni comuni.

Per tutto questo saremo presenti in piazza il 13 Febbraio .

S.A.Arcadia