Sardegna - L'indipendentismo nella modernità e la ricerca di una pratica del comune

Interviste agli attivisti dell'iRS e a Claudia Zancheddu

12 / 5 / 2011

Cagliari 11 maggio 2011

domani la strada che dalla Fiera, scorrendo il lungomare, arriva alla sede della sede della Regione sarà percorso dal corteo promosso da associazioni di commercianti, artigiani, pastori e soprattutto da cittadini sardi che hanno deciso di manifestare attraverso uno sciopero generale contro l'insostenibilità della situazione economia e sociale creata dalla crisi.

Una situazione che la trasmissione Annozero ha raccontato la scorsa settimana e che ben pochi conoscevano.

Per approfondire la genesi della protesta abbiamo iniziato il nostro reportage andando ad incontrare gli attivisti dell'iRS nella loro sede nel centro storico della città. Dalle interviste emerge un quadro d'insieme che fa da sfondo alla convocazione della manifestazione di domani.

La crisi nell'isola ha picchiato duro immiserendo le già precarie condizioni di diversi strati sociali. Migliaia di imprese, famiglie, singoli cittadini si sono trovati tartassati attraverso Equitalia, società per azioni a capitale pubblico, dal sistema della riscossione crediti. Commercianti, artigiani, partite iva, pastori, lavoratori si sono visti pignorare case e mezzi nel momento in cui non hanno potuto far fronte ai versamenti aumentati dalle more e dagli interessi. L'esasperazione per l'implacabile macchina “spremi soldi” di Equitalia è diventata un comune denominatore che ha intrecciato, oltre la specifica collocazione sociale, soggetti e persone molto diverse tra loro. Una controparte unica, Equitalia, si è trasformato in una molla per specchiarsi in una condizione comune e per iniziare un cammino di reciproca conoscenza e solidarietà.

Gli attivisti dell'iRs ci descrivono le molte facce dello sfruttamento economico, ambientale e sociale dell'isola. Un intreccio di interessi e malgoverno che sotto la spinta della crisi emergono con maggiore chiarezza.

Per la manifestazione di domani sono attese delegazioni non solo della zona sud dell'isola ma anche di altre zone. Le rivendicazioni che sono alla base di questo inusuale sciopero sociale sono chiare e precise: modificare le modalità d'azione di Equitalia. Se ci pensiamo infatti è inaccettabile che la riscossione tributi sia in mano ad una spa, che per costituzione stessa ha come mission fare profitti.Così come è impensabile che di fronte alle difficoltà economiche dei contribuenti venga scelta la strada della penalizzazione e dello strangolamento.

Le interviste che vi proponiamo ci aiutano a capire la genesi della protesta, le sue radici nella specificità della situazione sarda ma anche l'innegabile attualità ben oltre i confini dell'isola degli argomenti trattati.

Non è forse condizione comune trovarsi ad affrontare l'impossibilità di far fronte a spese, dai mutui alle bollette, che prima, stringendo la cinghia, era possibile affrontare?

Non è forse una condizione comune quella di scontrarsi con un costante strangolamento messo in atto da Equitalia?

Non è forse condizione comune sentire che le politiche fiscali, sbandierate in nome della lotta all'evasione fiscale o ammantate dal federalismo fiscale, in realtà si dimostrano una mannaia che ricade sempre sui soliti?

Non sarebbe più equo che al posto delle tenaglie nazionali di Equitalia il rapporto tra cittadino e tributi e bollette e interessi e multe fosse gestito a livello regionale, comunale da enti realmente pubblici e permeati dalla comprensione della realtà territoriale?

Ed ancora questi temi come possono essere disgiunti dalla messa in discussione del sistema che ha prodotto la crisi stessa?

In Sardegna si è iniziato a porsi queste domande in forma collettiva, forse sarebbe ora di farlo anche altrove.

Nella sede dell'iRS per capire cos'è oggi l'esperienza dell'indipendentismo nel suo rapporto con la modernità.

Intervista a Bettina Pitzurra

La storia dell'iRS come movimento organizzato in forma dinamica ed oltre le logiche partitiche. L'indipendentismo nella modernità. La disobbedienza civile contro le devastazioni ambientali e le servitu militari.

Le battaglie per i beni comuni come tema centrale delle mobilitazioni: dall'opposizione all'eolico selvaggio alla difesa della terra.

La difesa dell'acqua come bene comune attraverso anche l'autoriduzione delle bollette, portata avanti da circa 5000 famiglie.

Il 15 e 16 maggio in Sardegna si svolgerà una consultazione popolare contro il nucleare. Una grande occasione per cominciare dall'isola a vincere la battaglia referendaria del 12 e 13 maggio.

L'unità dell'indipendentismo come ricerca di un alternativa per l'isola, basata sull'autogoverno e che va oltre la destra e la sinistra. La lotta a Equitalia come base per poensare al futuro.

Dialogo a più voci con gli attivisti dell'iRS: la mobilitazione contro Equitalia, la difesa dell'ambiente, la situazione dei giovani

Gli universitari sardi alla ricerca del futuro e il silenzio complice della stampa locale e nazionale.

La nostra visita a Cagliari continua incontrando Claudia Zancheddu, candidata alle elezioni comunali di questo fine settimana per la coalizione "Insieme - la forza dei più deboli"

Vai al blog di Claudia Zuncheddu

La Sardegna nascosta: la realtà di un isola troppe volte sfruttata e dimenticata.

Intervista a Claudia Zancheddu, medico e candidata sindaco a Cagliari

a cura di Vilma Mazza e Sarah Castelli

Per approfondimenti:

Sardegna Artigiani Commercianti Liberi

Movimento Sulcis Artigiani e Commercianti Liberi

MPS - Movimento Pastori Sardi