Sabato 21 maggio a Vicenza la Marcia Popolare No TAV e per il Clima

17 / 5 / 2022

Sabato 21 maggio a Vicenza, con partenza alle 15 da Piazza Matteotti, si terrà la Marcia Popolare No TAV e per il Clima promossa dall’Assemblea di lotta No TAV e Fridays for Future Vicenza. Per adesioni all’appello e alla manifestazione scrivere a: [email protected]

Sabato 21 Maggio ore 15.00 Piazza Matteotti manifestazione contro il progetto TAV a Vicenza.

E’ giunto il momento di prendere parola. Vicenza e il suo territorio stanno per subire l’ennesima grande opera destinata a devastarli e a renderli invivibili.

Il progetto definitivo del TAV a Vicenza è ormai in dirittura d’arrivo, mentre i cantieri nell'ovest vicentino sono già partiti da alcuni mesi.

La propaganda fatta da Confindustria e dalle Amministrazioni Comunali è una grandissima presa in giro nei confronti dei cittadini e delle cittadine che hanno già iniziato a subire gli effetti di una pesantissima cantierizzazione per un progetto inutile e costosissimo.

Le istituzioni parlano del TAV come una grandissima occasione. Ma per chi? Più di 5 miliardi di fondi pubblici verranno spesi per creare due binari in più, che verranno utilizzati solo dai treni AV, mentre i regionali e i merci verranno schiacciati nella linea esistente.

Chi vive in città e in provincia si troverà un pesante aumento dei flussi di traffico e dell’inquinamento atmosferico dovuti ai cantieri; sarà una grande occasione solo per chi ha la smania di costruire opere inutili per per profitto.

I comuni della provincia veronese, vicentina e padovana subiranno i cantieri in cambio di qualche svincolo, strada o cavalcavia, senza avere nessun beneficio dalla nuova linea trovandosi con ettari di campagna consumati dal cemento.

In questi giorni sta emergendo la questione della tratta di Vicenza est sulla quale non esiste ancora una progettazione preliminare, ma si sa già che il passaggio del TAV prevedrà un enorme numero di case abbattute e una pesante svalutazione di quelle che avranno i cantieri a pochi metri dalle finestre.

Ad oggi le soluzioni tecnologiche esistono per evitare tale devastazione, ma non vengono prese in considerazione perché non sono abbastanza remunerative per soggetti come IRICAV 2 (consorzio a cui è stata affidata la costruzione dell’opera) il cui unico interesse è quello di costruire il più possibile per garantirsi lauti profitti.

Con una pandemia, con la guerra in Ucraina, con la crisi climatica e idrica, con la crisi dell’energia e delle materie prime ancora una volta viene imposta l’economia del cemento: una soluzione insostenibile visto che il ciclo di produzione di questa materia prima è estremamente energivoro ed emette da solo l’8% delle emissioni globali di gas serra (più del traffico aereo); i cantieri consumeranno enormi quantità di acqua ed energia per scaricare polveri sottili e gas serra e come se non bastasse quest’opera non garantisce una vera diminuzione del traffico su gomma (chi lo dice fa solo propaganda).

Per contrastare la crisi climatica in atto abbiamo bisogno di trasporti pubblici accessibili e frequenti, non di treni veloci e costosi poco vantaggiosi per i pendolari che si spostano nella regione. Dopo le mobilitazioni per la giustizia climatica e le grandi manifestazioni di Fridays for future che hanno attraversato questo territorio come tanti altri pretendendo delle concrete politiche di contrasto alla crisi climatica e garanzie sulla tutela dell’ambiente non possiamo accettare l’ennesimo progetto che ci farà sprofondare ancora di più nel cemento e nell’inquinamento.

E’ giunto il momento di prendere parola in maniera forte contro questo progetto, se non lo facciamo ora sarà troppo tardi, e nessun altro lo farà per noi visto che le Amministrazioni Comunali sono completamente piegate ai voleri di Confindustria e costruttori.
Diamo vita ad una grande manifestazione contro il TAV, Vicenza e il suo territorio non staranno a guardare mentre qualcun altro li distrugge per portarsi a casa i miliardi.

A sarà dura!