Rompere l’inganno – Riflessioni attorno al gioco d’azzardo

Un contributo dallo Spazio Autogestito Arvultura

13 / 11 / 2015

Il 5 marzo del 2015 nasce a Senigallia l’associazione Zeroslot, composta da un gruppo di ragazzi e ragazze che hanno deciso di approfondire e analizzare fino in fondo il fenomeno del gioco d’azzardo, che ora più che mai, sta assumendo totalmente la forma di una piaga sociale.

L’associazione nasce purtroppo in seguito ad una tragedia. Si costituisce quindi, dietro l’ondata emotiva di genitori e amici che non hanno più al loro fianco quel ragazzo che tutto poteva sembrare tranne che un dipendente patologico d’azzardo.

La perdita, il vuoto lasciato, la rabbia, l’ingiustizia subita e l’indifferenza percepita, sono tutti elementi che hanno permesso di trasformare delle vittime in dei protagonisti. Protagonisti di una lotta che anzitutto è una battaglia civile, che si assume l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, partendo dalle scuole fino ai più diversi e disparati luoghi della città.

E’ necessario creare una rete tra le varie associazioni, collettivi, centri sociali e tutti coloro che decideranno di aderire alla lotta, per ragionare insieme, per fare informazione ( quella vera!), per ridare dignità alla nostra intelligenza, riportandola a ad avere un ruolo propositivo all’interno delle nostre vite. “Vite attive”, fatte di scelte e non più assoggettate passivamente a quella società che ci impone, facendocele inghiottire quotidianamente, enormi falsità.

Lo Spazio Comune Autogestito Arvultùra ha deciso di prendere parte a questa battaglia. Da alcuni mesi ormai si lavora insieme ai ragazzi di ZeroSlot per cercare di comprendere le cause e gli effetti del gioco d’azzardo, affrontando quindi tutti gli ambiti che questa drammatica realtà racchiude in sè.

Quando si pensa alle slot machine, ma anche ai gratta e vinci, al gioco del lotto e a tutto quel mondo di “rapina legalizzata” facilmente reperibile da tutti dentro molti esercizi commerciali, si deve tenere ben fermo e presente un dato: il gioco d’azzardo è la terza industria per ricavato in Italia.

Questo ci costringe a riflettere sul perchè questo fenomeno sia entrato a far parte delle nostre vite in maniera così determinante. Sicuramente il gioco d’azzardo è una dinamica sociale sempre esistita e che indubbiamente fa parte della nostra cultura, basta affacciarsi al mondo dell’arte per comprenderlo. In moltissime rappresentazioni artistiche il passatempo con cui si intrattengono le persone rappresentate è spesso raffigurato dal gioco dei dadi. I capolavori di Ambrogio Lorenzetti esposti dentro il comune di Siena ne sono la chiara testimonianza . Parliamo di due affreschi a parete realizzati tra il 1338 e il 1339 che rappresentano uno “Il Buon Governo” e l’altro “Il Cattivo Governo”. Nel primo si notano gli effetti di un “Buon Governo”, appunto, dove i cittadini vivono nell’armonia attraverso una socialità sana e un’occupazione lavorativa dignitosa; nel secondo invece vengono rappresentate le conseguenze di un “Cattivo Governo”, dove le persone vivono in una città in rovina, travolta da guerre, odio, paura, disoccupazione, disumanità, schiavitù e come unica forma di gioco, l’azzardo, praticato con i dadi.

Questo tuffo nella storia dell’arte ci permette di comprendere più a fondo l’aspetto culturale che ci tiene legati al gioco, mostrandoci chiaramente come la storia si ripeta e come certe tendenze non sono solo il frutto di scelte personali, ma sono il risultato di una decisione politica agita da coloro che dovrebbero tutelare e non far ammazzare, i propri cittadini.

Facendo questo tipo di percorso a ritroso nella storia è interessante vedere come ogni fase storica appunto, porta con sè una piaga sociale. Abbiamo avuto e abbiamo l’eroina , le droghe sintetiche, i disturbi alimentari, la dipendenza da internet e tanto altro ed ora più di prima, in tempi di crisi economica, culturale e motivazionale ci ritroviamo ad affrontare il gioco d’azzardo.

Viviamo in una società frammentata, etichettata, individualista, povera di fratellanza e di solidarietà. Una società consumista che divora il tempo, il denaro e la dignità. Una società che ci ha derubato di tutti quei luoghi che ci permettevano di stringere relazioni, di stimolare ragionamenti e perché no, di costruire dissenso verso le imposizioni. Una società che ci dice ogni giorno cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa è legale o illegale, cos’è violento e cosa non-violento, se è il momento di lavorare o di stare a casa; ci dice addirittura chi amare e chi odiare. Una società che ci priva della nostra libertà, di agire e di pensare. Ci fa credere che la vita sia questo eterno e misero presente che si ripete come un destino, all’infinito.

Questo senso di illusione che proviamo guardandoci intorno e queste falsità che raggiungono le nostre case tramite i diversi mezzi di comunicazione, sono il motore principale che tiene in piedi la grande truffa del gioco d’azzardo. Nel momento in cui si perde il lavoro, si perde una casa o una macchina in seguito ad una catastrofe naturale, si perdono gli amici o i parenti, perchè costretti ad abbandonare il paese di nascita in cerca di un futuro migliore o nel momento in cui semplicemente ci si annoia, ecco che arriva l’inganno, che è quello della solitudine, della asfissiante assenza di futuro.

Lo presentano come “gioco” e questa è la prima bugia, ne parlano come fosse lo strumento per uscire dalla crisi, promettendo una grande vincita che ti sistema la vita per sempre, raccontandone la facilità di vincere – di essere vincenti – senza bisogno di particolari attitudini e/o competenze . Tramite questa scientifica e pianificata produzione di false speranze ci si ritrova inghiottiti dal problema e si è costretti, ancora una volta, ad entrare in relazione non solo con uno Stato che inganna, che deruba e che uccide, ma anche con le mafie che gestiscono sul campo sale slot e affini. Da una linea politico-sociale criminosa ad una gestione criminale organizzata.

A questo punto la domanda sorge spontanea: una cosa legale, non dovrebbe essere quindi giusta? Legalità e giustizia, non dovrebbero essere parenti? Invece, non sono nemmeno conoscenti. Il gioco d’azzardo è una truffa di stato legalizzata, gestita in gran parte dalle mafie e quindi non può essere giusta, anche se è legale.

Questi primi spunti di riflessione ci fanno capire come la comprensione totale del fenomeno sia fondamentale, come l’adesione alla battaglia sia importantissima, come la volontà di acquisire coscienza, saperi e costruire un’alternativa sia vitale. E la battaglia più importante da vincere non è quella per il proibizionismo, ma la sottrazione delle persone alla maledetta solitudine che impedisce la possibilità di immaginare una vita felice, capace di costruire un futuro e non di soccombere per l’ansia della sua assenza.

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