Romeo and ....cash...

Utente: kombattino
18 / 6 / 2009

Sta giungendo alla fase conclusiva il processo con rito abbreviato contro Alfredo Romeo ed alcuni ex assessori del Comune di Napoli coinvolti nello scandalo Global Service, l’appalto per la manutenzione delle strade di Napoli, che i giudici considerano scritto su misura per il gruppo dell’immobiliarista napoletano.
Le richieste dei pm vanno dai 10 anni per Romeo, a i 6 anni per gli ex assessori Gambale, Cardillo, Di Mezza e Laudadio, e 7 anni per Paola Agrippani la segretaria particolare del “padrone di casa” di circa 22 mila famiglie napoletane.
Da quei giorni di “scandalo morale” nella politica partenopea a nazionale, dovuta anche alla presenza del gruppo Romeo nella gestione degli immobili comunali a Milano, Roma e Venezia, sono passati pochi mesi ma intanto molto e’ cresciuto dal punto di vista dell’indignazione popolare e della mobilitazione.
Infatti come il gruppo Romeo oltre che per la gestione delle strade e’ il leader della gestione e della manutenzione degli immobili pubblici in diversi comuni ed addirittura per la Presidenza della Repubblica. Nella sua villa dorata di Posillipo, protetto da bodyguard ed all’ombra degli alberi dei giardini pensili della sua reggia, Alfredo Romeo attende fiducioso l’esito del processo. Meno fiducia e maggiore preoccupazione la vivono invece gli inquilini degli alloggi comunali, ormai abbandonati a loro stessi dopo lo scandalo. Il Comune di Napoli ha avviato le procedure per valutare la possibilita’ di rescissione del contratto con il gruppo Romeo. Oltre 22 mila alloggi su cui Romeo cura la manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre ai 13 mila alloggi facenti parte della dismissione del patrimonio pubblico del Comune di Napoli rispetto ai quali la Romeo sta curando l’intermediazione della vendita, esercitando indebite pressioni sugli inquilini a basso reddito che sono invece garantiti dal regolamento comunale che gli consente la possibilita’ di impedire la vendita delle abitazioni in cui vivono.
Il ricco immobiliarista rischia 10 anni di prigione, ma intanto quel complesso sistema di clientele, prebende, appalti, e la macchina da guerra costituita dal settore “gestioni” del suo gruppo sembrano essere in grado di tenere e di sopravvivere ad un eventuale condanna del “padrone di casa”.
Difficile infatti immaginare lo smantellamento del sistema di controllo della Romeo a Napoli e nelle altre citta’.
Da un lato la rescissione del contratto sulla manutenzione degli alloggi, portata avanti come ipotesi dall’amministrazione comunale di Napoli, ammesso che abbia valore giuridico rilevante in merito alle motivazioni dell’Ente, rischia di scontrarsi con l’impossibilita’ di prevedere una transazione. Ammesso che il contratto con Romeo venga disdetto bisognerebbe avviare una gara d’appalto internazionale per garantire la manutenzione alle migliaia di alloggi comunali. Un periodo di transizione che potrebbe durare almeno 12 mesi….Nel frattempo chi provvederebbe alla manutenzione dei 22 mila alloggi, gia’ disastrati dalle carenze strutturali e dalle cattiva gestione del Gruppo Romeo. Probabilmente nessuno, vista l’inesistenza di un ente pubblico o di un soggetto privato tanto grande da poter garantire un servizio del genere per soli 12 mesi.
Allo stesso modo rispetto alla dismissione del patrimonio pubblico, il gruppo Romeo e’ stato colpito ma non affondato. Sulla vendita dei 13 mila alloggi di proprieta’ del comune, la nuova giunta Iervolino ha intimato alla Romeo, attraverso il blocco delle procedure di vendita, di riformulare la comunicazione con gli inquilini, visto che il precedente carteggio faceva una gravissima omissione, ovvero quella di non comunicare agli inquilini la possibilita’ di avvalersi della clausola per le famiglie a basso reddito di impedire la vendita dell’immobile. La stessa Romeo oltre a gestire la intermediazione nomina anche i notai che curano invece l’acquisto da parte degli inquilini dell’alloggio in cui abitano.
Un blocco solo burocratico che comunque garantisce alla Romeo di continuare a gestire l’intermediazione.
Difficile dunque prevedere lo smantellamento del sistema Romeo che cura tra manutenzione e intermediazione per la vendita circa 35 mila alloggi pubblici.
La condanna eventuale dunque di Alfredo Romeo in nessuno modo andrebbe ad intaccare gli interessi vivi del gruppo, le sue entrate, tra i fitti e i fondi di manutenzione straordinaria licenziati in ogni bilancio comunale. Uno scandalo che alla fine rischia di lasciare senza nessun ritorno sociale le migliaia di cittadini costretti a vivere in vere e proprie topaie.
La Campagna Tutti a Casa, campagna per la dignita’ ed il diritto all’abitare, che proprio recentemente ha aperto le liste di occupazione per la casa, rilanciando dopo anni il movimenti di occupazione delle case a Napoli, e’ riuscita a portare a casa dei risultati, come il blocco della dismissione per diversi nuclei familiari nel Rione Sanita’, il popoloso quartiere napoletano interessato in maniera importante dai processi di dismissione del patrimonio pubblico.
Ma senza un preciso cambio di tendenza sia amministrativo e sia dal punto di vista strategico rispetto alla gestione del patrimonio pubblico, come ad esempio il blocco totale della dismissione, gli interessi del potente gruppo immobiliare rischiano di rimanere assolutamente intatti.
Cosi’ come l’albergo di lusso del gruppo Romeo, davanti al porto di Napoli. Sequestrato durante lo scandalo in inverno ed ora perfettamente funzionante con le sue suite di lusso ed i gazebo bar che sovrastano il golfo….
Di fronte i senza casa costruiscono la vendetta…!


Campagna Tutti a Casa
Campagna per la dignita’ ed il diritto all’abitare


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